Si trasferisce a Brescia, ma «perde» il farmaco salvavita

Il paziente deve seguire per tutta la vita una terapia, ma il farmaco salvavita che in Veneto era gratuito, in Lombardia non lo è
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Una terapia salvavita dispensata gratuitamente in Veneto, non è rimborsata dal Servizio sanitario della Lombardia. Lo denuncia l’Associazione Medici Endocrinologi (Ame) della Lombardia, riferendo quanto accaduto a un giovane uomo, D.C., che per motivi personali e di lavoro ha dovuto trasferirsi da una località del Veneto in provincia di Brescia.

Il paziente, che nel 2011 è stato sottoposto a un intervento di rimozione dei testicoli a causa di un tumore, deve seguire per tutta la vita una terapia sostitutiva con testosterone, ma quello che in Veneto era gratuito, in Lombardia non lo è. Ed è per questo che D.C. si rivolge al presidente della Regione, Roberto Maroni, chiedendo la soluzione del problema. 

La risposta del governatore lombardo arriva a stretto giro di nota stampa. «Regione Lombardia ricorda che il farmaco in questione è classificato da Aifa in classe C e che quindi è a carico del cittadino con prescrizione specialistica. Le Regioni possono valutare di procedere comunque al rimborso con fondi propri, trattandosi di prestazioni non comprese nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Regione Lombardia - dice la nota - per esempio, garantisce prestazioni di adroterapia o di radioterapie con tecnologie innovative con queste modalità. Lombardia auspica che Aifa possa rivedere la propria decisione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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