Si impicca in cella: l'uomo era in carcere per detenzione di armi

È successo ieri a Canton Mombello a Brescia: è il terzo suicidio negli ultimi tre anni. Il 47enne era in isolamento sanitario per Covid
È il 41esimo suicidio in Italia da inizio dell’anno - © www.giornaledibrescia.it
È il 41esimo suicidio in Italia da inizio dell’anno - © www.giornaledibrescia.it
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Era in cella a Canton Mombello a Brescia dall’inizio dell’anno. Era finito al centro dell’inchiesta per armi parallela a quella che l’11 marzo di quest’anno ha portato un esercito di poliziotti e carabinieri a sventare un colpo da 80 milioni di euro al caveau della Mondialpol di Calcinato. Nella notte tra domenica e lunedì, ha deciso di farla finita.

Stando alla descrizione dei fatti che circola in ambienti investigativi, ha utilizzato le lenzuola, le ha annodate attorno al collo e si è lasciato cadere. A trovarlo, nel corso di un giro di ispezione di routine, gli agenti della Polizia penitenziaria di turno nella notte. Inutile l’allarme e il tentativo di rianimarlo.

Le condizioni

Per lui, 47enne pugliese, originario di Cerignola nel Foggiano, in custodia cautelare in attesa di processo, non c’è stato nulla da fare. Quale siano le ragioni del gesto non è al momento chiaro. Gli agenti non avrebbero trovato tracce del perché: non un biglietto, non uno scritto, non una confidenza ad un compagno di cella.

Se l’abbia fatto perché piegato dalla condizione carceraria resa soffocante da una delle estati più torride di sempre o dalla prospettiva di una pesantissima condanna, oppure per altri motivi o più semplicemente per la combinazione di tutti questi non è dato sapere. Quel che si sa è che il 47enne ha potuto agire indisturbato perché da qualche giorno era in isolamento per ragioni sanitarie. Era risultato positivo al Covid e pertanto separato dagli altri detenuti per evitare lo scoppio di un focolaio.

Il suicidio dell’uomo - si tratta del terzo negli ultimi tre anni, dopo quelli dell’ottobre e del dicembre del 2020 - riporta al centro dei riflettori la condizione carceraria bresciana, una delle più precarie del Paese.

I dati

Stando ai dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al 31 luglio, nel carcere di Spalti San Marco, nello spazio destinato ad accogliere 189 persone ne erano detenute 313, 141 delle quali di origine straniera: un tasso di sovraffolamento intollerabile e reso ancor più insopportabile dal caldo che in queste settimane ha picchiato duro, mettendo a nudo tutti i limiti della struttura e l’incapacità di assicurare un trattamento umano ai suoi occupanti.

Il fenomeno degli atti anticonservativi e di autolesionismo è una delle piaghe contro le quali gli operatori si confrontano quotidianamente. Nel 2021 sono stati 57 i suicidi nelle carceri di tutta Italia. Dall’inizio del 2022 sono già 41 quelli registrati. Un allarme che sembra sempre suonare a vuoto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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