Settimana corta: i genitori dicono di no

Circa 4mila le firme raccolte nei mesi scorsi nelle scuole contro la settimana corta
Studenti fuori dall'Arnaldo
Studenti fuori dall'Arnaldo
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Da una parte la Provincia, dall’altra i rappresentanti dei genitori delle scuole statali bresciane. Oggetto del contendere la settimana corta, che farebbe risparmiare al Broletto, fra trasporti e riscaldamento, un milione e mezzo di euro l’anno, da reinvestire nel miglioramento strutture scolastiche, ma che scontenterebbe la maggior parte delle famiglie.

Circa 4mila le firme raccolte nei mesi scorsi nelle scuole contro la settimana corta. Le ragioni in un documento che i rappresentanti dei genitori hanno consegnato personalmente al presidente della provincia Pier Luigi Mottinelli.

Serrato il confronto sulle strategie per preservare la qualità della didattica, riformando l’orario con lezioni da 50 minuti. Aspetti che la Provincia non intende sottovalutare e per cui si è detta disponibile al confronto, ma che non pregiudicherebbero la fattibilità del progetto. La sperimentazione, nelle intenzioni della Provincia, dovrebbe cominciare a settembre.

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