Sesso con minori, c'è chi ammette in parte e chi nega tutto

Nuovi interrogatori davanti al gip per i professionisti arrestati nell'ambito dell'inchiesta bis su sesso a pagamento con minori
PROSTITUZIONE: PRIME AMMISSIONI
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Chi ammette in parte e chi nega tutto. E’ accaduto nella della seconda giornata di interrogatori in merito all’inchiesta della Procura di Brescia sulla prostituzione minorile e che ha portato all’arresto di sei professionisti, tutti ai domiciliari, e all’obbligo di dimora di un settimo.

Accusati da un 17enne, che aveva ancora 16 anni all’epoca dei fatti, e che ha raccontato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con i coinvolti, ai quali avrebbe detto di essere minorenne. Venerdì erano stati Ivo Amendolagine e il medico pugliese Francesco Fumarola Mauro a comparire davanti al gip. Oggi a Palazzo di giustizia sono sfilati, Enrico Caniggia, proprietario di un centro estetico a Manerbio, Matteo Parenti, portiere d’albergo e Edilberto Rinaldi, presidente del Riserva del Parco delle Torbiere.

Caniggia è stato il primo a terminare l’interrogatorio davanti al gip Elena Stefana. “Ha chiarito la sua posizione, in questo momento è molto angosciato” ha detto il suo legale, l’avvocato Carlo Ambrosini. Matteo Paranti, dal quale ha preso il via l’indagine, ha ammesso di aver avuto rapporti con il minore, ma senza pagare e ha spiegato anche di sapere che era minorenne.

Pochi minuti è invece durato l’interrogatorio di Edilberto Rinaldi; giusto il tempo di rigettare ogni accusa e avvalersi della facoltà di non rispondere. Nelle prossime ore comparirà davanti al Gip il commercialista Davide Perini.

 

 

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