Sequestrate 41mila mascherine Ffp2 vendute online

La Guardia di Finanza di Brescia ha requisito dispositivi con un marchio CE apposto da un organismo che non poteva certificarlo
La Guardia di Finanza di Brescia con le mascherine sequestrate - Foto Guardia di Finanza Brescia
La Guardia di Finanza di Brescia con le mascherine sequestrate - Foto Guardia di Finanza Brescia
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La Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato a una società e a due suoi fornitori 41.760 mascherine che venivano commercializzate online come Ffp2. Gli approfondimenti investigativi condotti dalle Fiamme Gialle hanno consentito di appurare che, in realtà, quei dispositivi di protezione avevano un marchio CE emesso da un organismo che non poteva certificarne la conformità agli standard qualitativi imposti dalle disposizioni normative vigenti all'interno dell'Unione Europea.

Gli acquirenti sarebbero stati ingannati non solo dal falso marchio CE, ma anche dai documenti di certificazione completamente falsi che accompagnavano il prodotto, nel tentativo di fornire formalmente almeno una completezza documentale. Il prezzo di vendita pubblicizzato sul sito era di 2,30 euro al pezzo, pertanto la merce sequestrata avrebbe consentito il conseguimento di un profitto illecito di oltre 96mila euro.

I rappresentanti legali delle tre società coinvolte, di cui due della provincia di Brescia e una della Provincia di Monza-Brianza, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia per il reato di frode in commercio, per aver commercializzato prodotti dalle caratteristiche difformi rispetto a quanto garantito al consumatore.

Un caso diverso, pur trattandosi sempre di mascherine FFP2, aveva fatto scalpore nella nostra provincia per il coinvolgimento di una azienda di Prevalle lo scorso marzo. Questa, pur in possesso di regolari certificati - come tiene a chiarire per tramite dei suoi legali - aveva visto contestata la validità dei prodotti di colore diverso dal bianco, per quello che la ditta qualifica come «un semplice ritardo» nel rilascio degli stessi da parte di un ente terzo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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