Senzatetto in stazione, un patto per aiutarli: «Non sono rifiuti»
Un patto di solidarietà «per non confondere le persone con i rifiuti». Questo lo spirito che spinge le associazioni Fondazione Impresaeuropa Onlus, Università dell’esperienza di Brescia, coopassistance e Cascina Parco Gallo Brescia 2, capitanate da Banco del tempo di Brescia, alla mobilitazione dopo la chiusura notturna della stazione dei treni.
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«La stazione è luogo di degrado e delinquenza - dice Giancarlo Bianchetti portavoce Banco del Tempo di Brescia - . Ma il pericolo non sono i senzatetto, ma la gente che spaccia e che delinque. I barboni non piacciono a nessuno, ma non per questo non dobbiamo aiutarli».
La proposta è molto concreta: trovare un immobile, renderlo vivibile e concerderlo ai clochard.
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«Le società delle Ferrovie dello stato hanno il dovere verso la città di predisporre una struttura - continua Bianchetti -. Saranno poi i nostri volontari a renderla agibile con docce e letti che potranno essere recuperati dalle strutture ospedaliere. Le famiglie provvederanno a fornire pasta, riso, burro, pomodoro, abiti dismessi, come fosse un banco alimentare permanente. Il privato sociale si è reso disponibile a cucinare i pasti in sicurezza che sempre i volontari distribuiranno».
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È sarà a questo punto che andrà in scena il patto di solidarietà fra società civile e senzatetto: «In cambio di vestiti puliti, pranzo e cena e letto - spiega il portavoce del Banco del tempo di Brescia - chiederemo tre cose: non delinquere, curare l’igiene personale e rispettare la città».
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