Sembra una supercella, ma non lo è: ecco la shelf cloud

Nostro malgrado, stiamo diventando esperti di fenomeni meteo estremi
  • L'arrivo del temporale sul Bresciano
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Ormai stiamo diventando esperti dei vari fenomeni meteo. Nostro malgrado, costretti come siamo a fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico che provoca eventi sempre più distruttivi. D’altro canto, c’è poco da stupirsi: Brescia è maglia nera per cementificazione, il che significa anche impermeabilizzazione del suolo, e dunque allagamenti più frequenti, e aumento delle temperature. È solo un esempio, ma è indicativo della distanza tra parole e fatti quando si parla di tutela dell’ambiente.

Durante la tempesta di stamattina, che ha provocato venti fino a 114 km/h in città, ci sono arrivate in redazione fotografie di diversi lettori che ritenevano di avere individuato una supercella. Non è così, come spiega il nostro meteorologo Riccardo Paroni: «Quello di stamattina è stato un temporale con struttura "bow-echo", cioè una linea di celle temporalesche con forma arcuata, che possono ricordare una supercella». Nel cielo si è vista una grande «shelf cloud», cioè «una nube a mensola, che spesso si forma sulla parte avanzata del fronte temporalesco. Non indica un tipo specifico di fenomeno meteo, si può formare anche durante un normale temporale estivo. È una nube accessoria, che a volte si forma e a volte no».

NON E' STATA UNA SUPERCELLA

Niente supercella, dunque, che tra le altre cose ha come particolarità il fatto di ruotare. Confondersi, comunque, è facile. Un po’ come era accaduto l’11 luglio, quando la violenta tempesta aveva le caratteristiche simili a una tromba d’aria. In quel caso, si era trattato però di un fortissimo temporale con venti di downburst, in pratica più colonne d’aria che crollano a terra (è come se esplodessero, letteralmente, a contatto col suolo) accompagnando il fronte temporalesco con forti raffiche. L’effetto in questo caso è simile a una tromba d’aria, ma se questa lascia una scia piuttosto definita, col downburst è più facile vedere forti devastazioni concentrate in più punti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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