Sei morti sulle strade in sette giorni: «Rotta da invertire»

Per ora i numeri restano in linea con quelli degli ultimi due anni. «Ma un’altra settimana come questa non ce la possiamo permettere, bisogna immediatamente invertire la rotta». Rita Palladino, comandante della Polizia Stradale di Brescia, ha esaminato le statistiche sugli incidenti rilevati dai suoi agenti negli ultimi giorni e capito che «si sono verificati praticamente tutti in situazioni di spostamenti ordinari, a persone che stavano andando al lavoro. Non c’entra la zona gialla e lo spostamento per svago».
Un altro contributo all’analisi arriva dall’accertamento delle cause: «Anche in questo caso nulla di nuovo: velocità, distrazione, mancato uso dei sistemi di ritenuta, scorretto utilizzo del telefono cellulare».
La comandante Palladino insomma non si sbilancia sui fatti specifici «ci sono fascicoli aperti coperti da segreto» ma in generale «non abbiamo rilevato nuovi fattori sulla strada ma quelli di sempre».
La riflessione vira presto al ruolo delle istituzioni, prima tra tutte la Polizia Stradale: «In questo contesto di pandemia non abbiamo potuto portare avanti le campagne di sensibilizzazione e incontro con gli utenti che ogni anno ci portano a fare prevenzione con migliaia di ragazzi e guidatori - spiega - insieme ai miei collaboratori e alla Prefettura stiamo cercando il modo per riprendere a fare quella prevenzione che tanti risultati ha portato in passato».
Il secondo capitolo riguarda i controlli: l’allentamento delle restrizioni sanitarie non significa riduzione del presidio delle forze di polizia. Nell’ultima settimana purtroppo si sono registrate sei vittime della strada in sette giorni: il 27 aprile un 48enne di Calvisano è morto a Montichiari, il 30 si sono registrati addirittura tre incidenti mortali, due in A4 e uno sulla Statale 45bis a Rezzato. Nella notte tra sabato e domenica poi un 15enne ha perso la vita a Calvagese della Riviera e ieri mattina un 21enne di Lumezzane è morto andando al lavoro.
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