Sei al Superenalotto: è mistero sul vincitore

«Impensabile capire chi, durante la scorsa settimana, abbia giocato quel sistema» racconta il proprietario Antonio Bonito
Il titolare Antonio Bonito - © www.giornaledibrescia.it
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«4, 17, 29, 55, 67 e 70. Il sei al Superenalotto è stato preso e anche Brescia ha avuto la sua dose di fortuna». È felice Antonio Bonito, il proprietario della storica ricevitoria Dusi di corso Zanardelli, che domenica mattina ha scoperto che una delle quote da un milione e 133mila euro è stata giocata proprio da lui.

Un sei centrato 45 volte in tutta Italia, dividendo altrettante volte il super montepremi di oltre 51milioni di euro. «Lavoro in questa ricevitoria da ormai dieci anni - racconta Antonio Bonito -. Dopo la morte di Sergio Dusi, lo storico proprietario, è passato tutto in mano alla nipote per la quale ho continuato a lavorare. Da 4 mesi, invece, la ricevitoria è diventata di mia proprietà e, se non al gratta e vinci nel 2015, una cifra così alta non la avevo mai vista vincere. Ricordo ancora i discorsi fatti con Sergio tanti anni fa -continua -. Lui si augurava che un’eventuale vincita al Superenalotto a Brescia avvenisse in centro storico. Se lo aspettava. Un peccato non sia qui a condividerla con noi, per questo gliela dedico con tutto il cuore».

Fin dai primi minuti dell’apertura, davanti alla porta una piccola folla di curiosi e affezionati clienti è passata a salutarlo. Bramosa di scoprire qualche indizio o sospetto sull’identità del fortunato giocatore.

«Impensabile capire chi, durante la scorsa settimana, abbia giocato quel sistema. Un sistema trovato sulla bacheca di Sisal e quindi non inventato da me. L’unica cosa che ho fatto è stata sceglierlo fra tanti ma è un’azione che faccio molte volte in una giornata. Sono davvero molto contento, non mi serve sapere o conoscere il vincitore. Ora, però, voglio continuare a fare questo lavoro con un obiettivo in più: battere il record di vincita della ricevitoria di 5milioni che ancora appartiene a Sergio, quando vendette quel famoso gratta e vinci».

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