Sede in via Sostegno, il primo vertice
A2A vuole crescere. E anche i dipendenti bresciani, nei prossimi anni, sono destinati a salire di circa 300. Così, invece di demolire e ricostruire l’attuale sede di via Lamarmora, come ipotizzato negli scorsi anni, la società sta ora pensando di realizzare una nuova sede, aggiuntiva rispetto a quella attuale.
Dovrebbe nascere in via Sostegno, nell’area ora abbandonata a sud della ferrovia. Il 13 dicembre la società proprietaria dell’area (la G.C. srl di Giambattista Gaburri è General Contractor) ha depositato il piano attuativo di tutto il comparto. Nella porzione sud sono previsti edifici residenziali. In quella nord uffici. Lì dovrebbe nascere la nuova sede di A2A, destinata alla sede di rappresentanza della capogruppo, centro-direzionale, ricerca e sviluppo; avrà una torre di 15-16 piani, auditorium, edificio per servizi, campus e parco. La trattativa tra A2A e G.C. srl non è ancora chiusa.
Lo scorso agosto la multiutility ha però lanciato un concorso di idee per raccogliere proposte progettuali. Ora i progetti selezionati (oltre alla terna bresciana Crew, Botticini+Facchinelli ARW, Gesia pare che gli studi in lizza siano saliti a 6) sono oggetto di approfondimento. Ieri si è tenuto il primo tavolo tecnico con il Comune di Brescia. A2A è pronta a investire 50-55 milioni. «Quell’area libera a sud della stazione è un’opportunità straordinaria - ha detto ieri in commissione bilancio l’AD di A2A Renato Mazzoncini - soprattutto per un’azienda che ha due sedi, a Brescia e Milano, distanti 34 minuti con l’alta velocità. Un modo per superare una volta per tutte il confine» tra le due città-azioniste.
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