Seconda motovedetta sul Sebino, rinforzi alle località turistiche
Brescia e la sua provincia si sono ripresi gli spazi che la pandemia aveva tolto. Aggregazione, socialità, vita all’aria aperta ma anche spostamenti, divertimento e, inevitabilmente, qualche eccesso soprattutto tra i più giovani. Lo sanno bene al comando provinciale dei carabinieri che con le 84 stazioni e circa 1.200 tra uomini e donne sono presenti in modo capillare in tutta la provincia.
Dal suo punto di osservazione, basato sulle relazioni di servizio delle pattuglie delle sette compagnie (Brescia, Breno, Chiari, Desenzano, Gardone Valtrompia, Salò e Verolanuova) il colonnello Gabriele Iemma fotografa così la situazione: «Si sono registrati degli episodi di comportamenti incivili, inurbani e sopra le righe e in alcuni casi anche dei veri e propri reati. Ma non siamo davanti ad una emergenza o a contesti di criminalità organizzata». Il riferimento è, tra gli altri, all’accoltellamento di un 16enne da parte di due fratelli a Iseo che ha portato, proprio ieri mattina, all’arresto di un 20enne e di un 15enne e di cui riferiamo in queste pagine.
«Sul centro storico nelle ultime settimane sono andate molto meglio, anche in virtù di un rinnovato impegno di tutte le Forze di polizia in sinergia con la Prefettura. Nei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica abbiamo affrontato le questioni man mano che si ponevano e abbiamo raggiunto dei risultati».
Forze che nei soli mesi di maggio e giugno hanno permesso di «effettuare 3mila ore in più di pattugliamento e prevenzione». Per Iemma dunque «pur venendo da un periodo molto teso Brescia e la sua provincia sono e restano un territorio sicuro».
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