Secessionisti in piazza senza Tanko, ma con le lanterne

I secessionisti arrestati un anno fa si sono ritrovati all'alba in piazza Vittoria: «Ancora non capiamo perché siamo finiti in carcere»
Secessionisti un anno dopo l'arresto, in piazza alle 5 del mattino
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Hanno scelto lo stesso giorno e lo stesso orario dell'arresto di un anno fa. Si sono trovati alle cinque del mattino in piazza Vittoria a Brescia i secessionisti finiti in carcere nel 2014 nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia, che li aveva accusati di aver messo in atto "varie iniziative, anche violente", per ottenere l'indipendenza del Veneto.

Erano stati ventiquattro, tra Lombardia e Veneto, i secessionisti arrestati. Per gli inquirenti avrebbero voluto occupare piazza San Marco a Venezia a bordo di un Tanko, un carro armato costruito in un capannone nel Padovano. C'erano Giancarlo Orini, Corrado Manessi, Roberto Abeni, Angelo Zanardini, Elisabetta Adami, Stefano Ferrari e Roberto Bernardelli.

"Ancora non capiamo perché siamo stati arrestati. Ci hanno accusati di terrorismo. Se essere contro il sistema vuol dire essere terroristi allora lo siamo", hanno detto sette dei 24 arrestati un anno fa. Il gruppo ha acceso delle lanterne cinesi che si sono alzate in cielo "in segno di libertà", come spiegato dai mattinieri manifestanti. 

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