Se l'anguria fa la maliziosa
Mi scrive Prezzemolina39: «Profumato custode delle tradizioni contadine, ogni domenica mi sveglio nella dolce consapevolezza che le tue righe mi accarezzeranno ancora una volta lo spirito. Fa molto caldo, io però non accendo il condizionatore, preferisco mettere i piedi in una bacinella di acqua fresca, una pezzetta bagnata sulla fronte e beneficiare della contr’aria che si crea nel corridoio di casa. Verso sera mi piace anche gustare una bella fetta d’anguria. Tu la coltivi? Ti posso invitare a cena?».
Dolce Prezzemolina39, la coltivazione dell’anguria (insieme a quella del melone, se proprio devo essere sincero) mi è ostile, ci ho provato più volte, ma le piantine non ne vogliono sapere di darmi frutti. Due anni fa, in verità, una piccola anguria fece la sua timida comparsa, ma pensò bene di marcire molto prima di essere arrivata a maturazione. Nei mesi scorsi ho messo a dimora una piantina in un grosso vaso, ma è subito seccata sotto il sole cocente. Mi sono quindi arreso.
A dirtela tutta, spero non ti offenda, l’anguria non mi piace neppure troppo, ho bei ricordi di quando la mangiavamo d’estate in Val Palot ma è probabilmente la nostalgia del si stava meglio quando si stava peggio. Sono molto invidioso della tua contr’aria, io la considero un po’ il sacro graal dell’estate: per me è un mito introvabile, preferisco affidarmi all’aria condizionata. Ti ringrazio per l’invito a cena, ma causa trasloco sono tornato momentaneamente a casa dei miei genitori e ho il rientro alle 21.30, ci sentiamo più avanti.
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