Se la sposa è Erika piovono le pietre
Una ragazza che si laurea, che gioca a pallavolo, che si sposa. È normale, ma se si tratta di Erika De Nardo no, si grida allo scandalo. In fondo ha ammazzato due persone, mamma e fratellino. E poi ha sempre avuto il padre vicino, quel marito ormai vedovo e genitore affranto. Mentre era in carcere ha avuto la possibilità di studiare con profitto ed è stata in comunità. A 35 anni ora conduce una vita normale. È ingiusto!
Ma mettiamo da parte l’odio e in funzione il cervello per un attimo, ricordiamoci perché esiste il carcere: non dovrebbe essere una punizione, dovrebbe essere rieducazione e inserimento. Se no, come scrivono gli haters sui social, converrebbe buttare via la chiave (o peggio). E ora che il sistema ha dimostrato di poter funzionare siamo indignati? Una 17enne con molti problemi è diventata una donna che ha saputo guardare in faccia i propri demoni e noi non ce ne rallegriamo, dimostriamo risentimento e cattiveria.
Nella vita si può sbagliare. È certo.
E se vostro figlio finisse in carcere non vorreste che cambiasse e che il sistema funzionasse anche per lui? L’Italia, ricordiamocelo, è il paese di Cesare Beccaria e del suo «Dei delitti e delle pene».
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