Se la politica diventa ostaggio dei finanziatori

Dietro le quinte della campagna elettorale. La domanda: chi paga le costose campagne elettorali amministrative?
Un seggio delle scorse elezioni amministrative - Foto Marco Ortogni /Neg © www.giornaledibrescia.it
Un seggio delle scorse elezioni amministrative - Foto Marco Ortogni /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Chi paga le costose campagne elettorali amministrative? Tanto più quando sono a rimorchio di competizioni politiche e regionali altrettanto e più onerose. Per le Politiche e le Regionali, anche a Brescia si sussurra che qualcuno ha, tra i suoi meriti maggiori, la disponibilità di finanziamenti e le relazioni con ambienti pesanti dal punto di vista mediatico. Per passare alle Amministrative si è narrato che sono serviti anni per saldare i conti di passate competizioni cittadine.

Non è una novità che le liste vadano ad individuare anche candidati che si facciano carico delle questioni finanziarie dei partiti, ancor più quando i finanziamenti pubblici e di sostenitori esterni scarseggiano. Sedi, personale ed iniziative comportano costi permanenti non lievi; le battaglie per convincere elettori riluttanti segnano picchi che si trascinano nel tempo. Si racconta di eletti che non hanno versato quote al partito nelle cui liste sono stati inseriti per finanziare loro sedi personali, innescando risentite reazioni. Come di chi, messo a qualche ben remunerato livello di rappresentanza, si fa carico di supportare l’organizzazione corrente della loro parte.

Si svelano gli altarini della controparte, auspicando che altri corrano i rischi giudiziari di propagarli senza prove. Unendo le varie dicerie, emerge un quadro sconcertante. Non perché si ignori che la politica abbia dei costi. Per il fatto che così politica e politici si mettono nelle mani di interessati finanziatori. Quando i partiti erano granitici, magari c’erano tesorieri che finivano in galera pur di non coinvolgere la loro parte politica. E sui loro conti non c’era traccia di arricchimenti. Poi, con l’affermarsi delle correnti personali, la fedeltà è diventata al capocorrente, con consistenti trattenute per i «rischi personali» dei fiduciari di turno.

Nella politica liquida l’amico di ieri può essere il fiero avversario di oggi o l’alleato concorrente di domani. Le maldicenze diffuse rimangono tali. Chi lancerà la prima sassata 2018 nell’altrui vetrata?

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