Se la diffamazione diventa virale

Dietro le quinte della campagna elettorale in città
Piazza Loggia - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Piazza Loggia - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

Diffamazione, lasciar perdere o reagire? La constatazione che, una volta messa in circolazione, non viene compiutamente recuperata, è un dato di fatto nella vita politica. La differenza fondamentale è che un tempo circolava in ambiti ristretti, che eventualmente decidevano tempi e modi di divulgarla; oggi diventa virale su una catena di social media, che poi non rilanciano con pari intensità smentite e correzioni. Nelle settimane scorse si sono richiamati alcuni episodi, compreso quello, privo di ogni fondamento, che investì i familiari dell’allora sindaco Paolo Corsini. In Loggia ci si prepara al peggio.

Il vicesindaco Laura Castelletti ha indicato la strada del reagire, stanca del subire passivo. Con la sorpresa di qualche politico navigato: rischia, suo malgrado, di amplificarne l’effetto, facendo interessare alle vicende anche strumenti di comunicazione che, di norma, se ne tengono alla larga. Però se la misura è colma, è colma. La questione è che gli attacchi più subdoli non riguardano scelte politiche o amministrative, vanno sul personale. Si vuole demolire la persona più che la sua attività pubblica. Ritenendola operazione più semplice e di maggior impatto emozionale.

In un clima che si fa ogni giorno più arroventato, la preoccupazione è che la denigrazione diventi uno strumento privilegiato. Per ora per ostacolare meccanismi di formazione delle liste e delle alleanze. Nella campagna elettorale amministrativa per far prevalere qualcuno dei contendenti a scapito di altri. Il grosso si teme possa avvenire nel ballottaggio, che viene dato per altamente probabile tra i due candidati sindaco che avranno ottenuto più voti. Non è una preoccupazione campata in aria. Si respira già lo scivolare verso un gossip pesante, privo di paternità ma messo accanto ai cannoni disponibili.

Due i versanti attenzionati. Il primo: che si voglia far esplodere qualche ipotesi di interessi personali concorrenti con l’attività pubblica, che possano sollecitare interventi informativi anche a livello giudiziario. Il secondo: che si lancino per aria presunti comportamenti privati, che contraddicano l’immagine pubblica degli interessati e distolgano una serie di persone dal farvi riferimento. Sullo sfondo la politica soffre.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato