Se la birra finanzia il restauro della Locomotiva del Castello

La storica «Numero 1» del Castello ha bisogno di cure: ecco le iniziative per regalarle nuova vita
UNA BIRRA PER LA LOCOMOTIVA
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Si potrà sostenere il restauro della Locomotiva del castello anche... bevendosi una birra.

Lo si potrà fare tra circa un mese, quando il birrificio artigianale Curtense metterà sul mercato una birra frutto di una ricetta appositamente studiata per celebrare la storica «Numero 1», e parte del ricavato dalla vendita sarà devoluto alla campagna di raccolta fondi lanciata da Palcogiovani (qui il sito per informazioni e donazioni) per il restauro del «cavallo a vapore» che iniziò il suo servizio lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo nel 1907, ma anche verso Cremona e poi da Orbetello a Porto Santo Stefano, e che restò attiva fino all’avvento del diesel nel 1960.

Salvata dalla fusione, ceduta per una lira al Club Federmodellistico Bresciano nel 1961, fu portata in Castello con una grande festa popolare il 17 settembre di quell’anno, e da allora, da lì non si è mai mossa, «prigioniera» del Falcone d’Italia, come D’Annunzio aveva denominato il nostro castello.

Oggi però la locomotiva ha bisogno di essere restaurata, perché purtroppo la ruggine se la sta via via mangiando, pezzo dopo pezzo. Da qui la campagna lanciata da Palcogiovani con la quale si vorrebbero raccogliere almeno centomila euro entro la fine dell’anno, invitando i bresciani - che si stanno dimostrando molto affezionati a uno dei simboli della città - a donare quel che possono, raccogliendo testimonial d’eccezione come Charlie Cinelli, Roberto Capo e annunciati altri come Iginio Massari e Fabio Volo.

Il cortometraggio. Le novità sono state illustrate giovedì sera all’Eden d’estate, al Viridarium, in occasione della presentazione del cortometraggio di dieci minuti intitolato proprio «La prigioniera del Falco», realizzato dal regista Andrea Terreni, che è riuscito con maestria a far prendere vita alle fotografie della «Numero 1» (dagli archivi storici Negri e Cinelli) e a farne raccontare la storia dall’attuale presidente del Club, Enrico Maggini, da un socio come Giorgio Morocutti, dall’ex presidente del Club Oscar Maletti e dallo storico Claudio Pedrazzini, che ne hanno presentato anche le caratteristiche tecniche, oltre che le vicende per portare la locomotiva fino sul bastione di San Faustino, oggi più noto come piazzale della Locomotiva. Pezzi di storia della città, della sua provincia che si possono ascoltare e vedere consultando la pagina locomotivabs.it, la stessa dalla quale si può anche donare.

A ieri la somma supera i 17mila euro, frutto di tantissime piccole offerte, ma una volta passate le ferie l’associazione Palcogiovani è convinta che dalle aziende bresciane potrà arrivare un forte contributo alla causa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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