Se crolla un edificio: l'esercitazione dei Vigili del Fuoco all'ex Arici Sega
Prepararsi ad un'emergenza, allenarsi all'imprevedibile, essere pronti a tutto. Sembra quasi un paradosso, ma c’è chi al caos non può che rispondere con la massima razionalità: sono i Vigili del Fuoco. Dal crollo di un edifico alla sua messa in sicurezza, sono tantissimi i passaggi di cui tener conto, secondo protocolli che vanno definiti, provati, padroneggiati alla perfezione, soprattutto perché nella maggior parte dei casi in gioco ci sono delle vite. Ci vogliono non solo tanto coraggio e fiducia nel proprio gruppo, ma anche preparazione a tecniche e strumenti necessari ad affrontare un momento di elevata difficolta, quale l'implosione di un immobile. Sia esso per via di un terremoto (la recente emergenza fra Turchia e Siria docet), di un'esplosione o di altro cataclisma.
Proprio oggi, all’ex casa di riposo Arici Sega, i Vigili del Fuoco hanno dato vita ad un’esercitazione di ricerca di dispersi tra le macerie dell'edificio che, in accordo con il Comune di Brescia, loro stessi si sono occupati di demolire in vista della successiva riqualificazione dell'area. Il campo di prova ideale per gli specialisti dei soccorsi in ambiente estremo di tutta Lombardia: in particolare, sono stati coinvolti gli uomini dell'«Usar» (acronimo di Urban Search and Rescue, ricerca e soccorso in contesto urbano), del «Saf» (sigla che sta per Speleo-Alpino-Fluviale), e delle unità cinofile.
«Oggi quanti operano nell'emergenza - spiega Enrico Porrovecchio, Comandante dei Vigili del fuoco della Provincia - si stanno preparando ad affrontare un'attività di ricerca tra quel che resta di un edificio sbriciolato. Ci stiamo esercitando sia dal punto di vista delle tecniche da utilizzare per la messa in sicurezza del sito, sia dal punto di vista della convivenza con i mezzi per poter operare. Per noi è molto importante la fase di esercitazione, perché nel momento in cui interveniamo dobbiamo fare tutto bene e in fretta».
Ad assistere all’esercitazione anche alcuni classi di studenti delle scuole secondarie di primo grado del quartiere, accompagnate dai professori, che hanno accolto i Vigili del Fuoco intonando «Il pompiere paura non ne ha».
La prima fase
Ha dato il via alla dimostrazione Fly, un Border Collie di 10 anni, addestrato alla ricerca di persone scomparse. «Non appena lo lascerò noterete che il cane cercherà di andare verso le persone che stanno operando nell’edificio – spiega Angelo Pari, in servizio al Comando Provinciale di Brescia nonchè padrone di Fly -. In questo caso è mio compito tenerlo nella zona in cui voglio lavorare, questo serve per evitare che nella realtà vada in punti che sono pericolosi per lui».
Così al via del suo padrone, Fly corre senza timore tra le macerie. Passano pochissimi secondi per vederlo ricomparire trionfante con la sua esca «da addestramento» in bocca. Una superstar che ha alle spalle, non solo anni di allenamento ma anche la presenza a vere situazioni di emergenza: tra le varie, ricordiamo la sua partecipazione alle operazioni di soccorso dopo il crollo del ponte Morandi di Genova nel 2018.
La seconda fase
La seconda parte dell'esercitazione si è svolta all'interno dello stabile. «Sono state individuate due vittime - spiega il comandante Enrico Porrovecchio -, una al piano interrato e una al quarto piano. Quella al quarto piano è stata condotta dai soccorritori al terzo, il punto più utile per calarla all'esterno con un'apposita imbragatura e poi metterla in sicurezza affidandola alle cure dei sanitari».
Dopo la spiegazione dello scenario, ha preso il via la seconda fase di simulazione. Tutto è avvenuto in modo rapido. C’è silenzio, la condizione ideale per poter poter cogliere anche la più flebile richiesta di aiuto. È una lotta contro il tempo. Comandi semplici, precisi, un meccanismo così ben rodato da far sembrare tutto quasi semplice. Sembravano nemiche l’altezza e la scala esterna che conduceva fino al quarto piano, d'un tratto troncata dai crolli simulati. I Vigili del Fuoco hanno ridisceso in modo cauto i pochi gradini rimasti per poi calare il fantoccio che assolveva al ruolo della vittima.
Da terra altri pompieri garantivano un approdo «soft» e una corsa sicura verso un punto di assistenza medica o un'ambulanza: il lavoro di squadra in questi casi fa la differenza. E un'esercitazione come quella odierna è anche una palestra ottimale per la collaborazione tra enti differenti. Accanto ai pompieri, a San Polo, c'era anche il gruppo di Protezione civile comunale di Brescia, con l'assessore alla Sicurezza Valter Muchetti.
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