Se anche la lavatrice è social
In una società sempre più digitalmente social e analogicamente asocial, restare a corto di follower o di amici avatar rischia di tradursi in un tunnel depressivo dal quale è difficile uscire. E a poco vale il consiglio di riconsiderare i legami reali, di ripristinare il dialogo come mezzo di comunicazione primario.
Fortunatamente oggi il sistema è ad una svolta che fa riconsiderare il quadro e rivaluta l’idea del tunnel come elemento di ideale sospensione umana, come stabile situazione emozionale da rendere comoda con un adeguato arredo. E la svolta arriva da una nuova generazione di elettrodomestici social, con i quali sarà possibile intavolare costruttivi scambi di opinione e impressioni sullo specifico campo di azione.
L’upgrade è vicino e per i social-dipendenti con difficoltà di interazione si aprono entusiasmanti scenari ad elevato contenuto. I temi potranno spaziare dall’alimentazione «Quel formaggio è meglio passarlo al cestino dell’umido... il salame è finito. Che fai, ti metti a dieta?», al più diretto e pragmatico programma di bucato che sposta il ragionamento sul mix di magliette blu e camicie bianche inserite in modo improvvido nell’oblò: «Che fai, confermi la tonalità azzurra o mi fermo?». Dilemma molto social.
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