Scuole più sicure e innovative: dal Pnrr 9,5 milioni per Erbusco e Brescia
Nove e milioni e mezzo per costruire due plessi scolastici «più sostenibili, sicuri e inclusivi». Fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del bando scuole innovative che andranno nelle casse dei Comuni di Erbusco (6,35 milioni) e di Brescia (3,15 milioni). Il primo rifarà la scuola media, il secondo la scuola primaria Valdadige di via Ambaraga a Mompiano. In entrambi i casi la sistemazione degli edifici esistenti sarebbe costata più della ricostruzione ex novo.
Il Ministero dell’Istruzione ha reso nota ieri la graduatoria del bando pubblicato il 2 dicembre 2021 e chiuso lo scorso 8 febbraio per il rifacimento degli edifici. Complessivamente 1,189 miliardi per finanziare i progetti di 216 enti locali fra Comuni, Province, Città metropolitane. Quindici i progetti lombardi valutati che avranno i contributi, sette quelli non finanziati. Fra questi ultimi l’intervento proposto da Rudiano sulla scuola elementare per il quale il Comune aveva chiesto 930mila euro. Esaudite completamente, invece, le richieste di Erbusco e di Brescia.
La scuola media di Erbusco
«Prima di gioire aspetto la comunicazione ufficiale con tanto di timbro», confessa il sindaco di Erbusco, Ilario Cavalleri, che sposa la prudenza. «Certo, sarebbe un regalo straordinario, ma finché non vedo non sto tranquillo». Più del suo paese, in Lombardia, hanno avuto i Comuni di Milano (10 milioni), Bovisio Masciago e Fino Mornasco (9,2) Parabiago (7,7), Bergamo (6,4). Nella graduatoria regionale il progetto del paese franciacortino si è piazzato al secondo posto dietro Milano. I 6,35 milioni serviranno a rifare la scuola media, costruita mezzo secolo fa.
«Abbiamo giù il progetto definitivo», dice il sindaco. «Ristrutturare l’esistente sarebbe costato troppo». Il Comune aveva indetto un concorso internazionale di idee, raccogliendo una quarantina di proposte. Alla fine è stato premiato il progetto dell’architetta romana Giuseppina Belladonna, che prevede la costruzione di quattro blocchi indipendenti intorno a una galleria centrale. Quest’ultima sarà destinata alle attività libere e sarà collegata alle vicine elementari. Il sindaco, per il finanziamento dell’intervento in via Donatori di sangue, contava proprio sui fondi del Pnrr. Ieri la novità.
La procedura burocratica non è conclusa (il sito del Ministero specifica che «l’efficacia delle graduatorie è subordinata alla registrazione in corso dei relativi decreti da parte degli organi di controllo»), ma non dovrebbero esserci sorprese. «Se il finanziamento sarà confermato - chiude Cavalleri - mi auguro che arrivi in fretta per cominciare al più presto le opere».
A Brescia la primaria Valdadige
La Loggia ha chiesto e ottenuto 3,15 milioni. Soddisfatto l’assessore all’Istruzione, Fabio Capra. «È una bella notizia, un altro bando che si aggiunge a quelli già vinti dal Comune di Brescia, così da moltiplicare gli investimenti». La scuola interessata è la primaria Valdadige, parte dell’Arici di via Ambaraga a Mompiano. L’edificio attuale - costruito nel 1971 - non è in regola con le norme antisismiche. Sarà abbattuto e ricostruito. «Abbiamo un progetto di fattibilità, adesso faremo subito quello definitivo. Durante i lavori dovremo trasferire i bambini altrove». Un problema che andrà risolto.
Capra solleva anche un’altra difficoltà da affrontare: «La carenza di personale per seguire tutti i progetti. Siamo in sofferenza, ci affideremo a Brescia Infrastrutture».
Il progetto non finanziato di Rudiano
Deluso, invece, il sindaco di Rudiano, Alfredo Bonetti. Il suo Comune è rimasto escluso per un soffio. I 930mila euro sarebbero serviti, spiega, per «realizzare un’ala nuova della scuola elementare». Una palazzina, di fronte a via Giuseppe Verdi, con spazi per i laboratori al piano terra e due aule al primo piano.
Nei prossimi giorni sono attese altre graduatorie che riguardano bandi del Pnrr relativi a mense e palestre scolastiche; seguiranno quelle per asili nido e scuole d’infanzia. Considerati i tempi stretti del Pnrr (che va realizzato entro il 2026) e i problemi di personale degli enti locale, è auspicabile che i fondi arrivino in cassa prima possibile.
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