Scuole, genitori contro la riforma della Loggia

Genitori contro il ridimensionamento degli istituti comprensivi voluto dall'assessore Morelli
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Non piace il piano di dimensionamento scolastico degli istituti comprensivi previsto dal Comune in città. La proposta, comunicata ieri pomeriggio in commissione Istruzione dall’assessore alla Scuola Roberta Morelli, consiste in accorpamenti e soppressioni di istituti scolastici del Comune. Il motivo? La Regione prevede un minimo di seicento alunni per la nomina di un dirigente effettivo. Diversi istituti vengono quindi uniti ad altri: o in senso materiale, con la riduzione dei plessi scolastici, oppure solo in senso amministrativo, con la creazione di istituti comprensivi più ampi.

Le realtà interessate dall’accorpamento saranno l’Est 1 e 2, con la soppressione dell’elementare Calvino, e il Sud 1 e 3, che formeranno un unico comprensivo, con sede nella scuola primaria Rinaldi. La Crispi sarà invece annessa al Centro 3, a rischio di sottodimensionamento. 

Cambiamenti, questi, che preoccupano i genitori. Per diverse ragioni. Innanzitutto «un istituto comprensivo di 1.700 alunni potrebbe non garantire gli stessi servizi di quando ne aveva 1.276». Per questo i genitori della scuola secondaria di primo grado Pascoli, in via Repubblica Argentina, hanno scritto una lettera indirizzata alla Regione, ente cui spetterà l’ultima parola a riguardo. Ma non solo. Sono anche state raccolte più di 400 firme contro la proposta di modifica. La perplessità deriva anche dalla inevitabile rottura della continuità didattica tra le scuole del circolo smembrato e dalle difficili situazioni logistiche cui andranno incontro le famiglie, costrette a iscrivere i figli in zone spesso molto distanti dalla propria abitazione.

Alle polemiche suscitate dalla decisione replica la Morelli, cercando di tranquillizzare i cittadini: «Le previsioni demografiche indicano una diminuzione di cento studenti per anno, quindi quattro classi in meno. Il che dovrebbe riequilibrare la situazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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