Scuole antisismiche, scatta «l’effetto domino» dei traslochi
A portarsi lo zaino in spalle - come ogni generazione di studenti che si rispetti - sono già abituati. Solo che dovranno probabilmente tenerselo appresso per qualche minuto in più: a partire da settembre, infatti, scatterà una «migrazione di massa» tanto inedita quanto a incastro, una sorta di risiko di traslochi che - in perfetto effetto domino - coinvolgerà alla fine circa 650 alunni. Istituti di ordine e grado differenti, obiettivo identico: rendere via via le case dell’istruzione pubblica all’avanguardia e, soprattutto, al passo con la normativa antisismica. Per farlo, la Loggia ha scelto di partire proprio dalla zona ovest della città, dove l’operazione tecnica si trasformerà in una rivoluzione per certi versi antica: si accoglie chi resta temporaneamente «orfano» della propria sede, semplicemente stringendosi un po’, spostandosi altrove se necessario e facendogli spazio.
A settembre. Entrando nel dettaglio, a finire sotto i ferri saranno sia la materna di Fiumicello di via Panigada sia la secondaria Divisione Tridentina di via Bagatta (al centro dei lavori ci sarà anche la primaria Giovanni XXIII di via Sabbioneta, i cui alunni si sposteranno solo di pochi metri).
Tradotto in pratica, i cento bambini dell’infanzia Fiumicello (sono in tutto quattro le sezioni) verranno accompagnati da mamme e papà al piano terra della media Romanino di via Carducci. La Romanino aprirà le sue porte anche ai 380 studenti delle 17 classi della vicina secondaria Tridentina, che potranno fare lezione all’interno delle aule finora occupate dalla Scuola Bottega (che per gli spazi di via Carducci aveva sottoscritto un contratto di affitto).
E i ragazzi e le ragazze della Scuola Bottega? Potranno varcare la soglia - sempre temporaneamente - della secondaria Bettinzoli, edificio che, di fatto, è ad oggi semivuoto: i suoi alunni (quelli iscritti alla Bettinzoli) potrebbero a loro volta essere accolti alla primaria Canossi dove, di qui al prossimo anno, si libereranno le aule finora occupate dagli allievi dell’istituto superiore Golgi. Un passo alla volta. Si tratta, insomma, di un maxi giro di valzer delle sedi dell’istruzione che - se si contano anche le scuole ospitanti - coinvolgerà una popolazione scolastica di circa 2.400 alunni. Niente panico, però: non sarà uno scenario da «gioco della sedia», tutti avranno il proprio banco, anche se provvisorio, in attesa che le «nuove case» siano ristrutturate né - hanno rassicurato dal Comune - dovrebbero esserci problemi per quanto riguarda i servizi mensa. «Con questi progetti adegueremo gli edifici scolastici alla nuova normativa, sulla scorta della riclassificazione di Brescia dalla fascia 3 alla fascia 2 - sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici ed edilizia scolastica, Valter Muchetti -. Le scuole saranno svuotate nel corso dell’estate e i cantieri saranno avviati dal prossimo anno scolastico. L’obiettivo è proseguire di questo passo e, anno dopo anno, reperire nuove risorse per nuove scuole». Intanto, per quest’anno, ci sono i primi 4,5 milioni (di questi 1,1 milione è finanziato dal Miur).
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