Scuola, per Moretto e Castelli fusione nel 2012

E' fissata per il 2012 la fusione tra Moretto e Castelli, preoccupazioni e critiche dal mondo della scuola
AA

"Moretto Castelli" o "Castelli Moretto"? La storia delle nostre istituzioni scolastiche assegnerebbe al nome del pittore la priorità, ma l’Istituto tecnico industriale statale intitolato allo studioso di scienze matematiche Benedetto Castelli fa pesare le dimensioni raggiunte, dopo esser nato per gemmazione dalla gloriosa e antica «scuola d’arti e mestieri» Moretto divenuta Ipsia, una sigla che sta per Istituto professionale statale per l’industria e l’artigianato.

Quel che è dato ormai per certo è che dal prossimo anno le due realtà verranno riunite in un unico istituto scolastico e i due nomi saranno uniti, mentre le due sedi di via Apollonio e di via Cantore per il momento restano distinte: questa la prospettiva indicata dall’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Aristide Peli nell’ambito del «dimensionamento» della rete formativa.

La scelta «non era inattesa, ma non viene accolta con entusiasmo nelle due scuole» osserva il prof. Luigi Guizzetti, dirigente dell’Itis Castelli e, con reggenza in assenza di titolare, anche dell’Ipsia Moretto. Il dirigente spiega che con la fusione si va a creare un unico istituto con 2.300 studenti, sicuramente non semplice da gestire, più grande del Gambara che è stato appena sdoppiato.

Entrambe le scuole stanno crescendo e un rilancio dell’istruzione tecnica e professionale è doveroso in questo periodo di crisi dell’economia. Apparentemente i numeri danno torto al Moretto, perché a febbraio risultavano poche iscrizioni, ma in questo momento ci sono classi di 31 alunni, al limite della gestibilità. Brescia, città industriale, non può non valorizzare questo tipo di scuola, che assicura un lavoro ai suoi diplomati.

«Le scelte però competono ad altri, noi siamo tenuti a offrire il servizio nel modo migliore» conclude il prof. Guizzetti. Come «un colpo al cuore, già ferito» prende la notizia il prof. Antonio Arcangelo, presenza storica come collaboratore dei presidi del Moretto dal 1984. «La storica scuola dei bresciani è diventata internazionale - osserva con riferimento alle 43 nazionalità diverse e alla presenza di alunni stranieri che in alcune classi arriva all’80 per cento -: abbiamo un’utenza che ha bisogno di essere capita. Come sempre accade, abbiamo avuto un boom di iscrizioni tardive che hanno portato il numero degli allievi da meno di 500 a 656 e ancora ci chiamano.

La Provincia decide, a noi non resta che cercare gli aspetti positivi della fusione con l’Itis: chissà che non porti a un rilancio». Per l’anno venturo l’assessore Peli assicura che l’istituto Moretto continuerà ad operare nella sua sede di via Apollonio, lasciando però supporre che in futuro questo aspetto potrà essere riconsiderato, alla luce della disponibilità di spazi nell’edificio dell’Itis Castelli in via Cantore.
 

Elisabetta Nicoli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato