Scuola, campanella per 160mila: rimane però il nodo docenti
Sta per suonare la campanella del nuovo anno scolastico, che impegnerà circa 160mila studenti bresciani, dalla scuola primaria alle superiori di città e provincia.
I preparativi hanno tenuto alta la temperatura di questo caldo settembre, fino alla vivace protesta, venerdì in Provveditorato, degli insegnanti precari di scuola primaria esclusi dalle ultime assunzioni nonostante anni di servizio.
E si preannuncia un anno impegnativo anche per la didattica della Buona Scuola, mentre restano nella nostra provincia centinaia di cattedre in assenza di titolare (i tempi del concorso si sono dilatati e solo nel 2017 si avranno le assegnazioni per la maggior parte dei vincitori).
Si confermano alti i numeri della presenza straniera in una scuola che negli anni ha investito un grande impegno nell'integrazione e nell'intercultura: la media (non equamente distribuita) è del 20%.
Alla prova dell’alternanza scuola-lavoro Brescia è arrivata con un buon bagaglio di sperimentazioni, in dialogo con il mondo produttivo e dei servizi. Vivace è stato poi il confronto sul tema della settimana corta negli istituti superiori: il tema, tra difficoltà logistiche e valutazioni pedagogiche, resta sul tappeto. Di particolare attualità è anche l’attenzione alle strutture, anche con riferimento alle misure antisismiche, in un territorio che di recente è stato anche oggetto di riclassificazione.
In città, gli interventi di bonifica da Pcb consentono poi per questo inizio d'anno il rientro delle scuole Deledda e Calvino nelle proprie sedi.
Per l’inaugurazione ufficiale la scelta è caduta su una piccola comunità scolastica: i settanta bambini e ragazzi di Provaglio Val Sabbia accoglieranno il dirigente Mario Maviglia per la tradizionale cerimonia d’avvio delle lezioni nel territorio provinciale.
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