Scricchiolano anche le certezze sull'Rt
Dopo mesi e con poche, o nulle, nozioni di fisica, avevamo iniziato a capire i meccanismi dell’Rt (si legge erre con ti), il parametro che rappresenta la velocità di diffusione del Sars-Cov-2 ed ecco che autorevoli fonti sollevano dubbi sulla sua affidabilità.
Il dubbio riguarda la correlazione tra R (misura di una grandezza) nel tempo (appunto, t). Quanto tempo? Ogni attimo successivo a zero (R con O indica quante persone sono contagiate da un positivo in un tempo zero, ovvero all’inizio dell’epidemia). Dunque, il tempo può essere rappresentato da un’ora, un giorno o una settimana come nel caso del rilevamento dell’Istituto superiore di Sanità che viene diffuso ogni venerdì.
Se Rt è inferiore a uno e rimane stabile, significa che l’epidemia si sta lentamente riducendo. Se è superiore a uno (come lo è in questa fase) l’allerta rimane alta perché vuol dire che ogni persona contagiata si stima ne abbia contagiata almeno un’altra.
La misura di grandezza R dipende da una serie di variabili: la probabilità di incontrare altre persone (più alta se vivo in una grande città, inferiore se abito sulle montagne della Valtellina); il numero dei contatti che la persona infetta ha; da quanto tempo tale persona è infetta e ne può infettare altre.
Il dubbio sull’affidabilità è stato sollevato, tra gli altri, da Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei: «Sfortunatamente il calcolo di Rt in queste ultime settimane è diventato sempre più inaffidabile e la discesa dell’Rt stimato è completamente irrilevante, anzi questa discesa è un sintomo preoccupante delle crepe che si stanno aprendo sul sistema di monitoraggio: non è un segnale che da solo autorizzi ottimismo».
Il chiarimento dell’Istituto superiore di Sanità: «L’indice di trasmissibilità Rt è affidabile anche se non tiene conto degli asintomatici. Rt è calcolato sui casi sintomatici e su quelli ospedalizzati. Ciò permette di utilizzare un criterio «stabile e costante». Al contrario, chiarisce l’Iss, basare Rt sugli asintomatici «farebbe dipendere la sua stima da quanti screening o contact tracing è capace di effettuare ogni singolo territorio». Il sistema infatti dall'inizio dell’epidemia ad oggi ha indicato «correttamente dove e quando aumentava la trasmissione e quindi il numero di nuove infezioni e la pressione sul sistema sanitario».
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