Scordiamoci la pioggia, l’aria è ancora malata: restano i divieti
Scordiamoci la pioggia, l’aria resta malata. La sintesi di una situazione preoccupante, in cui la siccità che perdura da un mese si associa alle concentrazioni di polveri sottili oltre i limiti di 50 microgrammi per metro cubo d’aria.
Lo smog attanaglia Brescia, ma il problema, come al solito, coinvolge Lombardia, Piemonte, Veneto e Emilia Romagna, dove è scattata l’Allerta 1 prevista dal protocollo per la qualità dell’aria, che prevede in particolare lo stop alle auto con motore diesel fino all’Euro 4. Quest’ultima categoria, però, può circolare in caso che vi sia un filtro antiparticolato: lo ha deciso il Comune di Brescia. Per conoscere tutte le misure in vigore in città, cliccate qui.
Per fare due esempio, ieri la stazione del Broletto era di poco fuori dal limite, a 54 microgrammi per metro cubo, mentre Rezzato ha toccato i 101 microgrammi. Si prosegue con i divieti, e con le multe per chi non li rispetta, dunque, in attesa che la situazione migliori. Non è di certo una novità per la Pianura Padana, l’area d’Europa dove lo smog uccide di più, ma ogni anno si ripropone l'emergenza cronica e le armi per fare fronte al problema sembrano spuntate.
In questo periodo si aggiunge la siccità: in ottobre non è caduto nemmeno un millimetro di pioggia, mentre la media abituale è di 106 millimetri. Le previsioni dicono che nei prossimi giorni le condizioni meteo non cambieranno: per l’arrivo di precipitazioni bisognerà aspettare fino a domenica.
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