Scoppia in lacrime davanti all'ufficio postale chiuso per mesi

Amara sorpresa per una settantenne che doveva ritirare la pensione a Chiesanuova. Disagi prolungati per chi vive in zona
Un utente davanti all’ufficio postale chiuso - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un utente davanti all’ufficio postale chiuso - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La chiusura dallo scorso novembre dell’ufficio postale del quartiere Chiesanuova sta provocando disagi alle persone più deboli, e ancora una volta soprattutto agli anziani.

Qualche giorno fa una donna ultrasettantenne, priva dell’auto e in difficoltà a trovare qualcuno che l’accompagnasse in un’altra posta, dopo aver raggiunto l’ufficio di via Bologna e averlo trovato chiuso, è scoppiata a piangere. Doveva ritirare la pensione e non sapeva né dove trovarla, né come raggiungere gli sportelli preposti temporaneamente alla consegna degli assegni.

Il caso evidentemente non è usuale, ma resta emblematico di come i nostri nonni vengano messi in crisi dalla chiusura dei servizi vicino a casa. «All’inizio dovevamo raggiungere Fornaci - ci ha detto una signora residente del quartiere frequentatrice abituale dell’ufficio postale di Chiesanuova - perché la distribuzione delle pensioni era stata data in carico a quella struttura. Oggi c’è stato uno spostamento sull’ufficio che si trova alla stazione. Si tratta di un passaggio da disagio a disagio, non si è risolto nulla. Chiediamo che si riapra qua al quartiere, e non tra mesi e mesi».

La chiusura dell’ufficio postale di Chiesanuova è temporaneo, ma dura già da molte settimane. A provocare l’abbassamento delle saracinesche è stato un furto con scasso allo sportello automatico postamat distributore di soldi, che in autunno è stato fatto saltare con l’esplosivo. Il botto oltre ad aver distrutto il postamat ha provocato danni all’edificio della posta. Se però inizialmente si temevano danni rilevanti alla struttura, le verifiche più attente hanno decretato «danni di entità non grave».

«Stiamo monitorando la situazione e abbiamo fatto una riunione con i responsabili postali per comprendere meglio la sua evoluzione - racconta la segretaria di Slc Cgil Brescia, Laura Storti -. I tempi non saranno brevissimi, la chiusura perdura già da quasi due mesi».

«I danni - come precisato da Celso Marsili, il segretario provinciale di Slp Cisl - non hanno intaccato la struttura portante, quindi sembra scongiurata una chiusura di lunga durata come quelle che nel passato erano toccate, dopo i botti con l’esplosivo, agli uffici di Virle e della Badia. Sappiamo che l’investimento per l’intervento è già stato deliberato e i lavori sarebbero previsti al via a breve. Ci sembra lecito attendersi allora che per la primavera l’ufficio possa essere di nuovo attivo».

 

 

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