Scontro in Senato sul circolo bresciano di FdI intitolato a Pino Rauti
l caso del circolo di Fratelli d’Italia Brescia intitolato a Pino Rauti, fondatore del gruppo di estrema destra Ordine Nuovo, infiamma anche il Senato.
Da una parte c’è Alfredo Bazoli (Pd), che chiede ai senatori di FdI se la loro «continuità ideale» è con l'intellettuale, uomo politico e leader di partito, o con «il fondatore della repubblica di Salò, fondatore insieme a Clemente Graziani, Paolo Signorelli, Stefano delle Chiaie del centro studi Ordine Nuovo. Indagato e assolto per le stragi neofasciste che insanguinarono il nostro paese».
Dall’altra risponde Raffaele Speranzon (FdI): «La memoria di Rauti parla da sé: un uomo che ha fatto la storia della destra italiana, mai sceso a patti con la violenza». Per difendersi dalle critiche, Speranzon attacca la sinistra dicendo che «nelle città in cui governa tollera strade e piazze intitolate a Stalin, a Lenin, all'Unione Sovietica. Basta caccia alle streghe, i fantasmi ce li avete a casa vostra, ripulite la toponomastica: solo allora, potremo dire anche noi che avete rotto i legami con quell'odiosa dittatura che si chiama comunismo».
A supporto di Bazoli, che aveva subito criticato il circolo, è intervenuto anche Walter Verini (Pd): «Il 28 maggio 1974 caduta in terra tra le 8 vittime della strage di Brescia c'era una donna, si chiamava Giulietta Banzi Bazoli. Prego quindi quando parla Alfredo Bazoli di pensarci due volte prima di dire certe cose».
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