Scomparso da un anno, la madre: «I rapitori parlano arabo»
«Non sento mio figlio dal 23 dicembre e comincio a temere per la sua vita. Mi ha detto che gli puntano addosso le armi e che in due mesi la questione deve essere risolta. Ne è già passato uno...».
Lo ha detto nel corso di Messi a fuoco, la trasmissione di Teletutto dedicata all'attualità, Evelina Manzata, la madre di Alessandro Sandrini, il 32enne di Folzano scomparso durante un viaggio in Turchia un anno fa. Il giovane ha chiamato la madre tre volte da ottobre a dicembre per chiedere aiuto, spiegando di essere sequestrato sul confine con la Siria «in una stanza due metri per tre da solo anche se crede ci siano altri sequestrati».
Stando all’inchiesta aperta dalla Procura di Brescia, in contatto costante con il Viminale, una delle tre telefonate è partita da un numero di una carta prepagata belga. «Alessandro nell’ultima telefonata mi ha detto che i sequestratori parlano arabo, che sta male e che ha paura» ha raccontando la madre in tv.
«Voglio riportare Alessandro in Italia. Ho paura possa finire male, ma il mio unico pensiero è riavere mio figlio vivo». Il giovane era partito il 3 ottobre 2016 per una vacanza ad Adana, da dove sarebbe dovuto tornare una settimana dopo. Dalle indagini risulta che abbia trascorso la vacanza nell’albergo prenotato e che abbia fatto perdere le proprie tracce nel tragitto tra l’hotel e l’aeroporto di Adana.
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