«Sciogliere i gruppi neofascisti»: anche da Brescia la richiesta

In città la solidarietà di politica e altri sindacati: «Siamo tutti Cgil, il governo prenda una decisione»
  • Anche Cgil Brescia in presidio dopo le violenze a Roma
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Una condanna unanime e senza appello da parte della città e delle sue istituzioni democratiche, che ieri mattina hanno voluto abbracciare idealmente la Camera del Lavoro di via Folonari dove lavoratori e sindacalisti si sono ritrovati per rispondere all’aggressione fascista avvenuta sabato nella sede della Cgil nazionale, durante la degenerazione di una manifestazione «No green pass».

Il segretario generale della Cgil bresciana, Francesco Bertoli, con un centinaio di persone, ha raccolto l’invito del sindacato guidato da Maurizio Landini, aprendo la sede e partecipando alla mobilitazione nazionale. Rinnovato con forza anche a Brescia la richiesta al governo di sciogliere gruppi politici neofascisti come Forza Nuova, i cui vertici nazionali ieri sono finiti in manette. «Non c’è dubbio - ha chiarito Bertoli - che questo è un tema sul quale il governo deve agire. Lo diciamo ormai da troppi anni: i gruppi neofascisti devono essere sciolti e ora è arrivato il momento che questo accada».

Nel corso del presidio davanti alla sede di via Folonari in tanti hanno preso la parola, da rappresentanti di Anpi, Sinistra Brescia, al segretario generale della Uil di Brescia, Mario Bailo: «Chi attacca una sede delle lavoratrici e dei lavoratori - ha detto - non è degno di essere in nessuna piazza d’Italia. Il governo deve prendere una decisione forte rispetto ai fatti gravi accaduti a Roma. Oggi siamo tutti Cgil, siamo tutti sindacato».

SOLIDARIETA' UNANIME ALLA CGIL

Le manifestazioni di solidarietà si sono susseguite durante tutta la giornata: da Brescia per Passione, la lista civica del vicesindaco Laura Castelletti, ad Alberto Pluda segretario della Cisl locale e alle Acli Bresciane. In serata anche i cinque circoli del Partito democratico del capoluogo hanno condannato «l’assalto squadrista» e auspicato che «lo Stato difenda la storia e l’operato del sindacato e la libertà di opinione».

Al presidio in mattinata è intervenuto anche il sindaco di Brescia Emilio Del Bono: «La democrazia in questa città - ha detto il primo cittadino, alludendo alla strage di Piazza Loggia - si è salvata grazie anche alle organizzazioni sindacali. L’attacco di sabato non credo sia casuale - ha spiegato il sindaco - perché si sa bene che colpire il sindacato vuol dire colpire un pezzo fondamentale dell’architrave democratica. Dobbiamo mantenere viva la nostra cultura democratica, stigmatizzando fortemente ogni gesto contrario».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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