Schiscetta a scuola? In città un caso su 8mila pasti in mensa
Sono 9.100 i bambini iscritti al servizio mensa del Comune di Brescia tra asili nido, scuole dell'infanzia e primaria e una media di 8mila pasti consumati al giorno per una spesa annuale per la Loggia di 8 milioni di euro, coperti per il 66% dalle rette pagate dalle famiglie in base al reddito, da un minimo di 2,80 Euro ad un massimo di 5,95 a pasto e per il restante 34% dalla fiscalità generale.
Questi i numeri significativi della ristorazione scolastica gestita dala Loggia, affidata a cinque ditte esterne. Ma c’è anche chi si porta il pasto da casa: in città si registra un solo caso, in una scuola elementare, dopo l’autorizzazione del dirigente scolastico.
La schiscetta ha tenuto banco negli ultimi tempi in particolar modo a Milano, dove ad alcuni alunni era stato vietato di portare e consumare il cibo cucinato in famiglia. Ne erano derivate battaglie, anche legali, con successivo via libera alla schiscetta. A Brescia l’argomento non ha causato particolari problemi: d’altra parte l’assessore Felice Scalvini, che ha la delega alle mense, aveva assicurato la disponibilità ad accogliere le richieste delle famiglie.
In tema di alimentazione, il Comune ha inoltre stampato due guide: quella dedicata al benessere per le famiglie bresciane e quella dedicata alla Carta dei Servizi della ristorazione scolastica che saranno distribuite nelle scuole ad ogni utente della mensa. La Guida del benessere, in particolare, che nasce dal progetto di educazione alimentare «Alimentarsi-impariamo mangiando» è uno strumento pensato per portare nelle case le buone pratiche alimentari, per mangiare sano e con gusto, rispettando l'ambiente ed evitando sprechi.
L'attenzione a ciò che mangiamo è sempre più sentita tra la popolazione e anche il servizio mensa ha dovuto adeguarsi, negli ultimi anni all'esigenze di grandi e piccini. Ogni giorno sono infatti portati sulle tavole 420 piatti con diete speciali, 80 delle quali di tipo vegetariano e 23 vegano. Queste ultime sono richieste per la quasi totalità da insegnanti che pranzano in mensa con i bambini.
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