Scatta l'ordinanza con stop agli alcolici in Carmine dopo l'una: cosa c'è da sapere

Il provvedimento del Comune durerà tutta l'estate e vale di sabato e domenica. Ecco tutte le vie in cui sarà in vigore
Movida di Carmine - © www.giornaledibrescia.it
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Scatta stanotte l’ordinanza del Comune di Brescia che mette un freno alla movida del Carmine. Dall’1 di notte alle 6 del mattino di sabato 1 luglio – quindi fra stasera e domattina – e poi ancora nella notte tra sabato e domenica, stessi orari, sarà vietata la vendita nei locali e anche per l’asporto di alcolici e cibo.

L’ordinanza, voluta dalla Loggia per «tutelare la tranquillità, il riposo dei residenti, l’ambiente urbano e il patrimonio culturale nelle zone del quartiere Carmine», riguarda tutti i weekend e resterà in vigore per 60 giorni, quindi per tutta l’estate, e decadrà all’inizio di settembre.

L'area dell'ordinanza

Il provvedimento riguarda tutte le attività in via San Faustino tra via Porta Pile e contrada del Carmine, in via Porta Pile tra via Marsala e via S. Faustino, in via Fratelli Bandiera tra via Marsala e via Battaglie, in via Marsala tra Contrada del Carmine e via Porta Pile, in contrada del Carmine tra via S. Faustino e via Marsala, in via Nino Bixio e in via Battaglie tra via Porta Pile e via Elia Capriolo. A verificare il rispetto dell’ordinanza penseranno le forze dell’ordine.

Perché questo provvedimento

La sindaca di Brescia Laura Castelletti aveva spiegato che l’iniziativa si «è resa necessaria per trovare un equilibrio tra la vita notturna del quartiere e il diritto dei residenti al riposo e alla tranquillità. Purtroppo, le misure finora messe in campo, come ad esempio l’attività degli street tutor, che ha comunque avuto un riflesso positivo, non sono risultate sufficienti per garantire una serena e civile convivenza tra i cittadini residenti e le attività economiche».

L’ordinanza è arrivata due settimane dopo una sentenza della Cassazione che ha attribuito al Comune il dovere di risarcire chi si sente danneggiato da rumori ritenuti nocivi della vita notturna.

Per l’ex presidente del Consiglio di quartiere Centro storico Nord Francesco Catalano si tratta però di un provvedimento dovuto a una campagna allarmistica di alcuni residenti particolarmente agiati che sono riusciti a trasformare «singoli episodi sporadici di cronaca in immaginario tossico di realtà quotidiana». «Resta l’amaro in bocca in questa vicenda, perché, ancora una volta, chi ha più disponibilità economica è riuscito ad imporre la propria visione nei tribunali e sui media, anche se è stato più volte delegittimato quando la popolazione ha espresso le sue preferenze con le scelte elettorali. La reale rappresentanza istituzionale dei residenti, il Consiglio di Quartiere, ha più volte segnalato, incontrato enti e istituzioni preposte alla risoluzione dei problemi, e richiesto incontri a tutti i livelli per eliminare i disagi che subiscono gli abitanti e le attività economiche» ha detto Catalano.

L'idea di un villaggio per la vita notturna

Nel frattempo la Loggia ha cominciato a immaginare una sorta di villaggio per la movida, una zona in cui trasferire la vita notturna del centro storico per la seconda serata. Per ora è solo un’idea sulla quale il Comune deve ancora avviare un confronto con esercenti e consigli di quartiere, ma a grandi linee lo spunto arriva dal quartiere Libre di Rouen, in Francia, dove un’area dismessa con vecchi container è stata adibita a spazi per accogliere il divertimento notturno. In città sono diverse le zone industriali dismesse che potrebbero essere sistemate (si pensi solo a via Orzinuovi e in generale tutta la zona sud ovest di Brescia). Ma è ancora tutto un progetto da immaginare e su cui discutere.

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