Santissima, stretta l’alleanza con Brescia nel nome di Inganni

Incontro tra i sindaci Coccoli e Del Bono: nel 2023 una mostra dedicata al grande pittore
Alla Santissima Del Bono e Coccoli in visita - © www.giornaledibrescia.it
Alla Santissima Del Bono e Coccoli in visita - © www.giornaledibrescia.it
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Si profila un’alleanza tra Brescia e Gussago per il 2023, quando il capoluogo con Bergamo sarà capitale italiana della cultura, e per l’inaugurazione dei restauri della Santissima. I lavori, per quell’anno, saranno ultimati e il Comune gussaghese potrà aprire la prima parte dell’edificio a fini museali. E la prima mostra in cartellone potrebbe riguardare proprio il più illustre inquilino del palazzo, il pittore Angelo Inganni.

L’esposizione potrebbe essere costruita attorno a celebri opere dell’artista bresciano, conservate alla Pinacoteca Tosio Martinengo, che verrebbero chieste in prestito dal Comune gussaghese.

Nei giorni scorsi, a tal fine, il sindaco Giovanni Coccoli ha incontrato Emilio Del Bono, che ha visitato la mostra allestita nella chiesa di San Lorenzo - evento espositivo dedicato al recupero della Santissima stessa, visitabile fino a domani - e successivamente il palazzo sul colle.

«Stiamo pianificando - dice il sindaco Giovanni Coccoli - una mostra delle opere dell’Inganni, nell’ambito delle iniziative che celebreranno, nel 2023, Brescia capitale della cultura. Probabilmente riusciremo a riportare a Gussago il quadro Veduta di villa Richiedei, di cui Gussago custodisce una copia ed il cui originale è a Brescia, in Loggia, proprio nell’ufficio del sindaco. Il progetto sarà inserito nel pacchetto delle iniziative che verranno dal territorio della Franciacorta».

Selfie dei sindaci davanti alla «Veduta di villa Richiedei» - © www.giornaledibrescia.it
Selfie dei sindaci davanti alla «Veduta di villa Richiedei» - © www.giornaledibrescia.it
Coccoli ha spiegato che, nell’ambito della diversificazione del pacchetto che sarà presentato per gli eventi 2023, Gussago potrebbe, collegandosi ad Inganni, esplorare anche parte dei movimenti risorgimentali bresciani che tanta parte ebbero nella storia lombarda ed europea. Inganni era politicamente tiepido (fu persino accusato di essere un austriacante) ma il clima in cui visse fu attraversato dai moti e dall’Unità d’Italia. E ciò che lui racconta, nei dipinti, è una società di uomini che indossavano la tuba e che, molto spesso, pensavano nei termini di una identità nazionale nuova.

«Oltre alla mostra statica dei quadri e delle opere - prosegue il sindaco Coccoli - vorremmo dedicare una parte di percorso di visita al racconto della storia di Inganni. Vorremmo ripercorrere la sua biografia, a partire dal servizio militare che gli consentì di essere notato da Radetzky e di studiare a Brera. Quindi il ritorno a Brescia ove non fu accolto bene. Poi grazie al nobile Paolo Richiedei, che lo ospitò alla Santissima, avvenne una sorta di pacificazione tra il pittore e Brescia, della quale l’opera Bella Italia, dipinta nel periodo in cui Inganni abitava alla Santissima, resta come preziosa testimonianza».

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