Sant'Anna e Città di Brescia, lavoratori pronti allo sciopero

Presidio per chiedere il rinnovo dell’integrativo: coinvolti più di 1.400 dipendenti
LA PROTESTA DEI LAVORATORI
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Il Contratto Collettivo Nazionale è scaduto da 10 anni. Quello integrativo da quasi 8. E loro non ce la fanno più. Per questo ieri sono scesi in strada innanzi all’ospedale nel quale lavorano quotidianamente, la Clinica Città di Brescia del Gruppo San Donato: per urlare a tutti il disagio che vivono giorno dopo giorno sulla loro pelle, sentendosi «poco rispettati» e, dice qualcuno, addirittura «presi in giro».

Del resto, i cartelli affissi davanti all’ingresso, stretti tra le bandiere del sindacato, parlano chiaro: «L’assistenza e la qualità delle prestazioni le fanno gli operatori. Perché non riconoscerle?», si legge su uno. «A parole ci dicono che siamo importanti, ma nei fatti non ci rispettano», recita un altro. Frasi che pesano come pietre, e chiamano in causa la delusione degli operatori della sanità privata riconducibili all’Istituto Ospedaliero Bresciano (IOB) del Gruppo San Donato: 1.400 tra infermieri, tecnici, amministrativi e ausiliari che gravitano intorno alla Città di Brescia e al Sant’Anna in città e all’Istituto San Rocco ad Ome.

Persone, prima di tutto: che ogni giorno affrontano turni anche di 10 ore, con straordinari e notti di guardia, e che in barba al passare del tempo continuano a percepire uno stipendio che nella stragrande maggioranza dei casi non arriva ai 1.500 euro al mese.

«Siamo qui per chiedere ancora una volta che venga almeno attivata una contrattazione integrativa che garantisca ai lavoratori il giusto riconoscimento», dicono i sindacati rappresentati da Marcello Marroccoli e Diego Zorzi per la Cisl Fp, Marco Drera e Giordana Pasinetti per la Cgil Fp e Andrea Riccò e Angelo Zanelli per la Uil Fp. Per loro - che dai lavoratori hanno ricevuto il mandato di organizzare altri due presidi (il 29 al Sant’Anna e il 30 al San Rocco) prima di valutare lo sciopero - la situazione sarebbe vicino alla beffa. «Sappiamo che il Gruppo San Donato ha degli utili importanti e che in altre realtà ospedaliere che gli appartengono, come il San Raffaele di Milano, ha dato l’avvio all’integrativo - tuonano -. Qui nel Bresciano, sono anni che ci sentiamo rispondere picche su tutta la linea, e la cosa non è più ammissibile».

Anche perché, complice un Ccnl non rinnovato da un decennio, le realtà che si stanno muovendo anche nella nostra provincia ci sono. Basti pensare alla Fondazione Poliambulanza e alla Domus Salutis, strutture private che hanno sottoscritto un integrativo. «È ora che la proprietà riveda le posizioni intransigenti tenute sinora e riconosca quello che è giusto» continuano i sindacati che annunciano un incontro (presumibilmente lunedì 27) con il Prefetto. Poi, dopo le iniziative della prossima settimana, i lavoratori decideranno se mettere in pista anche azioni più pesanti, come lo sciopero.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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