Sanpolino, in primavera sboccia un nuovo giardino pubblico
A tarda primavera «sboccerà» un nuovo giardino pubblico a Sanpolino. Sono iniziati da qualche settimana i lavori che assegneranno alla zona verde di via Alberti, vicino all’area residenziale, il ruolo di parco urbano. L’intervento si concluderà nella prima metà di maggio, salvo imprevisti che potrebbero nascere in relazione all’approvvigionamento delle alberature da piantumare
«Si completa così un percorso importante nel quartiere anagraficamente più giovane della città - hanno evidenziato gli assessori Michela Tiboni e Valter Muchetti durante il sopralluogo -. Raccogliamo così le esigenze delle famiglie di poter usufruire di un luogo dove i bambini possano sfogare le loro energie in un ampio spazio verde e protetto, confinante con le abitazioni». È stato un percorso travagliato quello dal parco di Sanpolino, iniziato ben oltre dieci anni addietro, vittima di molti intoppi burocratici e delle traversie delle ditte coinvolte.
L'intervento
L’intervento riguarda un’area di 11mila metri sinora abbandonata tra via degli Alpini, via Fiorentini e via Alberti. Spendendo circa 250mila euro, il Comune si propone di mantenere alcune macchie boschive originali, sorte spontaneamente (in particolare pioppi neri); l’area sarà attraversata da vialetti (in particolare un asse est-ovest) con illuminazione notturna, area gioco libero per bambini e area attrezzata per loro. In futuro si pensa già anche ad una piastra da basket e ad un angolo ristoro. Saranno posate le panchine, sistemato il verde per una superficie complessiva di 9350 metri quadrati, composta da tre piccole aree boschive (di 1150, 650 e 850 metri quadrati) e ampi spazi a prato.
Di certo, ha spiegato il sindaco Emilio Del Bono, «con questo intervento, che ha avuto una gestazione molto lunga, daremo finalmente un parco a Sanpolino. In questi anni - ha continua il primo cittadino - abbiamo cercato di offrire nuovi servizi al quartiere: il centro Pampuri, il campo da calcio Vicini, il punto di comunità, la pista di atletica, il piccolo teatro. La residenza da sola non basta. Servono i servizi e i luoghi di ritrovo per creare una comunità sicura e vissuta».
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