Sanità privata, di nuovo in piazza per il contratto
Chiedono un contratto di lavoro che viene loro negato da 14 anni e lamentano l’atteggiamento di Aiop, l’associazione dell'ospedalità privata, e di Aris, l’associazione religiosa degli istituti socio sanitari, che dopo aver sottoscritto lo scorso 10 giugno una pre-intesa, all’atto della ratifica si sono tirati indietro. Al grido di «contratto-contratto» sono scesi in piazza in tutta Italia ieri mattina gli operatori della sanità privata, a Brescia e provincia 4500 tra infermieri e tecnici, divisi nelle 18 cliniche private.
«Rivendichiamo il diritto al rinnovo contrattuale - hanno affermato in coro Stefano Ronchi Fp Cgil, Angela Cremaschini, Cisl Fp e Demetrio Barbagiovanni Uil Fp di Brescia - e abbiamo un arretrato di 14 anni. Avevamo raggiunto una pre-intesa che parificava pubblico e privato, ma non è stata sottoscritta».
Alta l’adesione allo sciopero secondo gli organizzatori: circa l’80% degli aventi diritto, considerando che come per la funziona pubblica, gli operatori della sanità privata sono soggetti alla legge 146 che regola il diritto allo sciopero. Molti sono stati precettati per garantire le cure minime ai pazienti. «Tutti hanno esaltato la nostra professionalità e umanità durante l’emergenza Covid - è stato detto -. Oggi chiediamo un riconoscimento anche contrattuale».
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