Sanità in Lombardia, in commissione via libera alla riforma
La commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia riunita nell'Aula di Palazzo Pirelli ha approvato il progetto di legge 187 che modifica il testo unico delle leggi regionali in materia di sanità.
Favorevole la maggioranza di centrodestra, contrari i gruppi di opposizione Pd, Movimento 5 Stelle, Azione e Lombardi Civici Europeisti.
Alla seduta non ha partecipato il consigliere di +Europa Michele Usuelli, che in una nota ha spiegato di «disertare» la commissione «per la mancanza di confronto democratico». Assente anche il consigliere M5S Luigi Piccirillo, che da ieri ha iniziato una protesta contro il Green pass spostando il suo ufficio sul marciapiede del Pirellone.
Il progetto di legge approderà in Aula per l'esame finale mercoledì 10 novembre, giorno nel quale inizierà il dibattito generale. Alla discussione e alle votazioni degli emendamenti sarà poi dedicata ogni giornata feriale fino al 26 novembre, con la previsione di approvare la norma entro la fine del mese.
Obiettivo della nuova norma è il potenziamento generale della medicina territoriale e del sistema di prevenzione.
Tra le principali novità, l'introduzione dei distretti (uno ogni 100 mila abitanti, ogni 20 mila nelle aree montane), nei quali troveranno posto le nuove strutture territoriali previste per la Lombardia nel Pnrr: 203 Case di Comunità, 60 Ospedali di Comunità e 101 Centrali operative territoriali, con investimenti complessivi per 467,8 milioni di euro.
Altri 85 milioni di fondi regionali saranno destinati per il nuovo Centro per la prevenzione delle malattie infettive. Incluse le risorse regionali, al potenziamento della rete di offerta vengono destinati 1 miliardo e 350 milioni di fondi per l'edilizia sanitaria. A livello di distretto avverrà anche il raccordo con i sindaci del territorio. Il completamento del potenziamento di tutta la rete territoriale è previsto in 3 anni.
Soddisfatto il presidente della commissione Sanità, Emanuele Monti (Lega): «La Lombardia - ha commentato - è la prima Regione d'Italia a mettere in cantiere investimenti concreti sulla medicina territoriale. Già nel 2015, la Riforma Maroni aveva avviato un percorso che, con l'istituzione di Presst e Pot, andasse ad avvicinare il sistema di cure al cittadino ma che i governi nazionali che si sono succeduti non hanno mai finanziato. Con l'arrivo dei fondi del Pnrr, abbiamo lavorato moltissimo per dare ai lombardi l'occasione di essere i primi a beneficiarne». Fortemente critico, invece, il Pd, che con Gianni Girelli promette battaglia: «La revisione delle riforma messa in campo fino ad ora è del tutto inadeguata rispetto gli effettivi cambiamenti da introdurre. Confidiamo nel lavoro dell'Aula per riscrivere la politica sanitaria regionale degli ultimi 30 anni».
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