Salgono i livelli dei laghi bresciani con le piogge: detriti nell'Idro
In queste ore di piogge intense i livelli dei laghi bresciani, come quelli degli altri grandi bacini del nord Italia, si sono alzati notevolmente. La situazione più critica in Lombardia è quella del lago di Como, ma anche l’Idro solleva qualche preoccupazione.
Secondo quanto riportato dal portale degli Enti regolatori, da lunedì a oggi l’Eridio si è alzato di oltre un metro: gli afflussi al lago sono infatti passati dai 47,1 metri cubo al secondo del 30 ottobre ai 181,9 metri cubi al secondo di oggi. Insieme all’acqua, dal fiume Chiese e in parte anche dal Caffaro è finito nel lago anche un cumulo di detriti, composto soprattutto da rami, che hanno formato una specie di isolotto sulla superficie del lago. «Per bonificare l’area serviranno 200mila euro» ha stimato il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca.
Salgono anche i livelli del lago d’Iseo e del Garda. In due giorni l’altezza idrometrica del Sebino (che non è l’altezza dal livello del mare, ma un’altezza misurata dallo zero idrometrico, un valore stabilito per ciascun lago) è passata da 15,8 centimetri a 49,1 centimetri, con un afflusso al lago che ha registrato il suo picco ieri, quando sono entrati 381,2 metri cubi al secondo di acqua contro i 94,8 metri cubi al secondo di lunedì.Andamento meno drastico per il Garda, che in realtà sta registrando un aumento dell’acqua in ingresso sopra la media del periodo dal 26 ottobre, con un picco negli ultimi due giorni (cui ha fatto da contrappeso infatti anche un aumento delle portate d’acqua erogate). Dal 30 ottobre il livello del lago è salito di 16 centimetri. Proprio ieri peraltro la Provincia di Trento, d’accordo con la Regione Veneto, ha deciso di aprire la galleria scolmatrice Nago-Torbole per far riversare nel lago di Garda le acque dell’Adige in piena. La decisione è stata presa per salvaguardare Verona, minacciata dal fiume ingrossato a causa delle piogge incessanti degli ultimi giorni. Nel timore che la piena dell’Adige provocasse danni ulteriori rispetto a quelli che già si erano prodotti, è stato dunque attivato il tunnel costruito a cavallo della Seconda guerra mondiale e lungo circa 10 chilometri.
Al momento, l'aumento degli afflussi nei tre laghi bresciani viene compensato con un aumento delle portate d'acqua erogate. Sul portale degli Enti regolatori dei grandi laghi non sono segnate criticità per nessuno dei tre.
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