Sale la tensione politica dopo il rogo al Magazzino 47

Si preannuncia un sabato blindato in via San Faustino, con il banchetto di Forza Nuova e la manifestazione antifascista del mattino
ROGO AL MAGAZZINO 47
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Il rogo doloso avvenuto nella notte al centro sociale Magazzino 47 irrompe sulla campagna elettorale e alza la tensione in vista delle mobilitazioni politiche organizzate per domani in città. Per via San Faustino si preannuncia infatti un sabato blindato, con da una parte il gazebo di propaganda elettorale allestito da Forza Nuova assieme ad Azione Sociale e dall’altra la mobilitazione antifascista e antirazzista promossa da numerose sigle e associazioni cittadine, tra cui proprio il Magazzino 47. 

«È un attentato fascista, chiamiamolo con il suo nome - dice uno dei rappresentati del Magazzino 47, Michele Borra -. Quella di domani sarà una manifestazione per dare una risposta rabbiosa e antifascista rispetto a quanto successoNon c'è posto a Brescia per Forza Nuova».

In programma domattina c'è anche una conferenza stampa di Enrico Salvinelli, responsabile provinciale di Forza Nuova, e di Laura Castagna (presidente di Azione sociale), capolista al plurinominale per la Camera nella lista «Italia agli italiani».

Rispetto alla «volontà da parte degli antagonisti di tentare di impedirci lo svolgimento della nostra attività - spiega Laura Castagna in una nota -, noi difenderemo il nostro spazio». 

Assieme al Magazzino 47 ci saranno Kollettivo studenti in lotta, Diritti per tutti, Kaos collettivo, Collettivo gardesano autonomo, Brescia antifascista, Anpi, Unione sportiva Stella rossa, Circolo Rifondazione comunista Dall’Angelo Ghetti, Sinistra anticapitalista Brescia e Potere al popolo Brescia.

Nel pomeriggio, con concentramento in piazza Rovetta alle 14.30, è inoltre prevista una manifestazione promossa dalle comunità rom e sinti dopo gli spari e il rogo doloso nei campi nomadi.

Nel frattempo, mentre gli inquirenti sono al lavoro per capire chi siano gli autori del gesto, arrivano le prime reazioni politiche al rogo nel Magazzino 47. «Esprimo la mia solidarietà al Centro Sociale di Brescia - ha detto il deputato Luigi Lacquaniti, candidato alle Regionali per Lombardia Progressista -. Condanno con forza questa azione infame, degna del peggior squadrismo neofascista». 

Concetti vicini a quelli espressi da Pippo Civati a nome di Liberi e Uguali, con cui è candidato alla Camera in Lombardia. «Esprimo la nostra solidarietà al Magazzino 47 - aggiunge Civati - e la preoccupazione per il continuo ripetersi di questi episodi, a centinaia, tra pestaggi, violenze di strada, intimidazioni da parte di chi predica odio e lo pratica, in perfetta coerenza con l'apologia del fascismo che la nostra Costituzione vieta esplicitamente e che la Repubblica dovrebbe far rispettare. Il ministro dell'Interno ieri sera in tv spiegava che va messo in atto un 'percorso' di "tranquilla fermezza": per ora abbiamo visto molta che - loro sì - si stanno strutturando in un 'percorso' che prevede una vera escalation di violenza che rischia di diventare incontenibile».

Sul tema è arrivata anche la presa di posizione di Brescia Identitaria, formazione di estrema destra che nella notte ha esposto uno striscione sopra la galleria Tito Speri in solidarietà a Massimo Ursino, il dirigente di Forza Nuova picchiato nei giorni scorsi a Palermo. Il gruppo smentisce  «categoricamente ogni collegamento della nostra azione di solidarietà con l’incendio avvenuto questa notte. Così come respingiamo ogni accusa di collegamento negli episodi denunciati da Radio Onda d’Urto avvenuti alle casette di San Polo e al campo nomadi».

 

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