Saldi: caccia all'affare, regole anti-bufala

Al via questo sabato la caccia a capi d'abbigliamento e calzature a prezzi vantaggioso. Il settebello di Confconsumatori
Saldi, avvio senza boom
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Saldi al via. La corsa agli articoli scontati comincia questo sabato. Un’occasione d’oro per chi vuole rinfrescare il guardaroba senza svuotare drammaticamente il portafogli. Ai blocchi di partenza pure i consumatori bresciani, che tra città e provincia potranno trovare tanta qualità a prezzi molto interessanti.
 
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia italiana spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 237 euro, per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro.
La crisi, tuttavia, si sente ancora. Negli ultimi anni, afferma Confcommercio, la quota destinata a questo tipo di acquisto si è ridotta costantemente, condizionata dal calo del reddito disponibile.
 
Le occasioni di fare affari saranno ghiotte. Ciononostante, bisogna tenere gli occhi aperti ed evitare il rischio «bufale». Qui le sette regole d’oro della Confconsumatori. 
 
1) Conservare (e fotocopiare) lo scontrino per eventuali cambi.
 
2) Diffidare degli sconti oltre il 60% che spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi falsi. La merce in saldo deve essere «l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino».
 
3) Diffidare di vetrine oscurate o in allestimento. Nei negozi e nelle vetrine è obbligatorio sia esposto sulla merce il cartellino che indica, in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale di sconto. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla «nuova».
 
4) Confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi e possibilmente prima e dopo l’avvio della campagna dei saldi.
 
5) Meglio cambiare negozio se non si può provare il vestito, anche se la prova dei capi non è un obbligo e sta alla discrezionalità del negoziante. Meglio evitare poi di acquistare i capi d’abbigliamento che non abbiano le due etichette (quella di composizione e quella di manutenzione), per evitare di danneggiarli nella pulitura a secco o in quella ad acqua fatta a casa.
 
6) Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Attenzione ai pagamenti effettuati con la carta revolving, perché i tassi applicati possono superare il 20%.
 
7) Per qualsiasi problema relativamente a «bufale», protestare immediatamente o denunciare ai vigili urbani e rivolgetersi ad un’associazione dei consumatori. 

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