Rsa: lista d’attesa unica «ma servirebbero altri 200 posti»

In città un migliaio di letti: «Sinergie contro le carenze» E in una nuova Comunità gli anziani della ex Palazzoli
Sarebbero 500 i morti nelle rsa bresciane nelle ultime settimane - © www.giornaledibrescia.it
Sarebbero 500 i morti nelle rsa bresciane nelle ultime settimane - © www.giornaledibrescia.it
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Il divario tra il numero delle domande e i posti letto esistenti nelle Rsa cittadine è sempre molto alto. «Se al migliaio attuale, se ne aggiungessero altri duecento, non farebbe male» ha detto Gianbattista Guerini, medico geriatra, una vita spesa all’interno delle Rsa comunali. Per un posto letto ordinario, l’attesa supera ampiamente l’anno anche se a comporre le graduatorie, concorrono anche valutazioni di tipo sanitario e sociale. La residenza sanitaria assistenziale è la tappa di un percorso diversificato che tiene conto dei differenti livelli di autonomia residua dell’anziano. Maggiore è il bisogno, minore sarà l’attesa, indipendentemente dal momento della domanda. Concretezza. Le ultime due risposte ai bisogni degli anziani, illustrate nella sede della Rsa Arici Sega a San Polo vecchio da Giacomo Mantelli, presidente Fondazione Brescia solidale, insieme al sindaco Emilio Del Bono e agli assessori Felice Scalvini e Valter Muchetti, dovrebbero modificare, in parte, la geografia dell’attesa.

Poco distante dall’Arici, su un terreno in via Zappa che era parte del lascito Arvedi, verranno ristrutturato degli alloggi per ricavarne una Comunità residenziale con 37 posti, tredici dei quali in appartamenti protetti. Di questi posti, diciotto sono già occupati prima ancora che inizi la ristrutturazione perché destinati agli ospiti della ex Villa Palazzoli che ora si trovano alla Richiedei di Gussago. «Vogliamo riportare a casa i nostri anziani, perché la prossimità ai luoghi e alle persone è importante. Lo è ancora di più per persone che, per età, fondano la loro vita sugli affetti e sulle abitudini» hanno sottolineato ieri nei nuovi ambienti della Rsa Arici Sega.

Lista unica. L’altra risposta, riguarda la lista unica di accesso ai servizi che permetterà al cittadino di presentare la domanda in una sola delle dieci strutture che hanno firmato la convenzione, indicando nel modulo - uguale per tutte e dieci e scaricabile anche da internet - più opzioni di scelta, anche indicando la graduatoria delle preferenze. La lista unica entrerà in vigore dal primo maggio (fino al 30 aprile manterranno la loro efficacia le liste esistenti, formate dalle singole Rsa), così come previsto dal protocollo sottoscritto tra Ats Brescia, i Comuni di Brescia e Collebeato e le dieci Rsa afferenti: Arici Sega, Villa Elisa, Casa di Dio, La Residenza. Casa Feroldi, Casa Luzzago, Casa Industria, Villa Salute, Monsignor Pinzoni e San Giuseppe Figlie di San Camillo.

Da maggio. Dal primo maggio le nuove domande - che si potranno effettuare indifferentemente negli uffici di una delle dieci strutture, dove ad accogliere e a guidare sarà un assistente sociale - saranno inserite nella lista di attesa unica. Tre sono i principi su cui si basa il protocollo tra le differenti realtà, reso possibile - come è stato sottolineato ieri dal sindaco - «dal fatto che le Fondazioni Brescia solidale, Casa Industria e Casa di Dio avessero obiettivi comuni, nell’ottica del recupero di posti letto che è tema strategico ed interesserà tutte le politiche di investimento delle fondazioni». Principi e attese. Principi che concorrono a formare le liste d’attesa.

Il primo: «La valutazione della gravità del singolo caso, comprensiva sia del quadro sanitario sia di quello sociale, orientata a salvaguardare il bisogno effettivo che si rivolge ai servizi. Il secondo: «Il rispetto della libera scelta della struttura da parte del richiedente, attraverso il sistema della preferenza che permette di mantenere la posizione in lista per la Rsa scelta prioritariamente anche quando la persona viene inserita transitoriamente in un’altra, per disponibilità di posti». Infine, «la gestione delle liste attraverso un sistema informatico unico».

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