Rosa, nemmeno i 10mila euro di ricompensa sciolgono il mistero
Nemmeno la ricompensa a quattro zeri ha sortito per ora gli effetti desiderati: della loro Rosa mamma e papà Di Domenico non sanno ancora nulla. A tre mesi abbondanti dalla sua scomparsa, e a pochi giorni dalla notizia che la famiglia è pronta a mettere mano a tutte le sue risorse pur di aver qualcosa che rinfocoli la speranza, la 15enne napoletana resta dov’è dal 24 maggio scorso: in un buco nero che pare avere inghiottito lei e tutte le tracce che ha inevitabilmente lasciato.
Il tentativo dei suoi genitori di smuovere le acque e fare luce sulle circostanze della sua sparizione mettendo a disposizione 10mila euro, più passano le ore più si pare vano. A Sant’Antimo, nella casa che la giovanissima condivideva con la mamma, il papà e i due fratelli (uno di 18, l’altro di 10 anni), inevitabilmente aumenta.
«Mi scoppia la testa - ci dice la mamma - non so più davvero cosa pensare». Un’idea, abbastanza chiara, però la donna ce l’ha. E porta a Brescia, almeno idealmente. A Brescia infatti viveva l’uomo che - a suo giudizio - potrebbe averle portato via la figlia, quel Qasib Ali che era di casa, almeno sino all’autunno scorso, al villaggio Badia, con il padre, la madre e le sorelle. A questi ultimi va il primo pensiero della mamma di Rosa: «Non si sono mai fatti sentire. Almeno una chiamata - ci ha detto al telefono - da loro me la sarei aspettata. Ho sentito che non sanno nulla di Qasib e non fanno nulla nemmeno per cercarlo. Ma come si fa? Lo stanno cercando in tutto il mondo e loro?».
La signora è convinta che Rosa non se ne sia andata da sola da Sant’Antimo, quella mattina. Pensa che sia stata portata via e teme che possa essere vittima di un piano ben architettato. «Il telefonino di mia figlia - ci ha spiegato - il 24 maggio attorno alle 9,30 ha agganciato la cella di piazza Garibaldi a Napoli. Le telecamere di videosorveglianza della zona però non l’hanno mai inquadrata. C’è qualcosa di molto strano. Può essere che le abbiano messo il cellulare lì per depistare le ricerche».
La mamma è spaventata. Teme che Rosa sia lontana. «Era stata agganciata sui social network e plagiata. Aveva cambiato completamente abitudini: studiava il Corano, non mangiava più, non usciva più se non per andare a scuola e si vestiva con abiti lunghi, che la coprivano tutta. Io non potevo immaginare che le sarebbe successo quanto è successo. È una cosa atroce, più ci penso e più sto male».
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