Ristoranti, boom per Pasqua: «Dopo due anni sarà una festa»
La situazione non è forse ancora idilliaca, ma dopo due anni di chiusure, restrizioni, patimenti e difficoltà, la Pasqua 2022 si prospetta rosea per molti.
A sorridere sono in particolare i ristoratori bresciani, che per i giorni delle feste hanno registrato un vero e proprio boom di prenotazioni, complice anche il bel tempo e le piacevoli temperature tardo-primaverili. Lo conferma la presidente dell’Arthob Emanuela Rovelli: «La gente quest’anno si è mossa per tempo, prenotando il pranzo di Pasqua e Pasquetta. Ma so anche di moltissime persone che stanno cercando di assicurarsi un tavolo in questo ore, ma faticano a trovare disponibilità: è tutto pieno. Per noi è chiaramente un bel segno, che testimonia la gran voglia di uscire e godersi finalmente le feste dopo due anni durissimi a causa del Covid. Sul Garda il trend è ottimo già da martedì scorso e in questi giorni si può parlare di vero e proprio boom. Anche sul Sebino c’è un bel movimento. L’ottimo clima di questi giorni sta ovviamente aiutando: chi dispone di posti all’aperto può sfruttarli per ampliare l’offerta di coperti».
Il timore del calo
Non è però tutto oro quel che luccica, soprattutto alla luce della difficile congiuntura economica e vista la complessa situazione geopolitica, che contribuisce a rafforzare un clima di generale preoccupazione. Senza dimenticare che il Covid non è ancora stato sconfitto. «Anche se è inevitabile gioire per il tutto esaurito di questi giorni festivi - conferma la presidente Rovelli - più di qualche timore resta per ciò che accadrà nei prossimi giorni. Dopo l’abbuffata di Pasqua rischiamo di assistere ad un calo delle prenotazioni almeno fino al 25 aprile. Staremo a vedere».
Turismo mordi e fuggi negli agriturismi
A passarsela bene, ma non benissimo sono gli agriturismi bresciani, come rivela Confagricoltura. Pochi gli stranieri giunti per soggiorni a medio termine; più corposo il turismo di prossimità, ma con una grande attenzione al portafoglio. Sarà perciò una Pasqua da (quasi) tutto esaurito, ma si tratterà di una «toccata e fuga», a causa dell’incertezza sia economia sia sanitaria.
«Le strutture del lago di Garda se la passano un pochino meglio, ma in generale, tra i conduttori, c'è un clima di sfiducia, proprio mentre si credeva in un rilancio del settore. Dopo due anni con il freno a mano tirato, la situazione pareva volgere decisamente al meglio, ma il rincaro terribile dei costi dell’energia, delle materie prime e dei carburanti, abbinato all’inflazione e alla guerra in Ucraina, ha fatto desistere una fetta significativa di clientela» spiegano da Confagricoltura. Le previsioni per il ponte pasquale parlano di strutture quasi sold out per il pranzo, ma di poche richieste per soggiorni prolungati.
Nel dettaglio entra Gianluigi Vimercati, presidente della sezione economica Agriturismo: «Sarà una Pasqua anomala: non siamo ancora tornati alla sicurezza di prima e faticheremo ad avere il tutto esaurito. Non ci sarà di certo il segno meno, ma non abbiamo la certezza. Gli italiani sono più attenti e perderemo un po’ sull’estero: è come se avessimo compiuto un passo indietro di dieci anni, quando in agriturismo si andava solo per una scampagnata e per il buon rapporto qualità-prezzo».
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