Rissa al Moretto, l'amarezza degli studenti
Tanta amarezza dentro e fuori dalle aule dell’Ipsia «Moretto» il giorno dopo la rissa che ha coinvolto una decina di studenti della scuola professionale di via Apollonio e ha portato all’arresto di 5 di loro.
È un dispiacere misto a rabbia, che nemmeno l’Assemblea d’Istituto, convocata in via straordinaria dai rappresentanti degli studenti, è riuscita a placare. Perché eventi come questo rischiano di infangare il nome di una scuola che rappresenta un punto di riferimento per tanti ragazzi, che altrove non avrebbero possibilità. Sia per la formazione scolastica, ma anche per l'integrazione e la crescita dei ragazzi, che ora più che mai temono per il futuro del «Moretto».
Il buon nome della scuola, come è stato ripetuto a più riprese in Assemblea, è legato alla responsabilità dei singoli, alla capacità di sedare gli impulsi, di ignorare le offese, di non alzare inutilmente le mani. E gli studenti, soprattutto quelli di prima e seconda, insolitamente attenti, hanno recepito. Con le terze, quarte e quinte i rappresentanti sono invece partiti dalla lettura degli articoli apparsi sui quotidiani per confrontarsi su quanto accaduto e stabilire, ad esempio, la necessità di organizzare per il prossimo anno scolastico iniziative specifiche contro la violenza, che si aggiungano alle lezioni di legalità, ai corsi antidroga o alle feste multietniche già organizzate nel corso del 2011/2012.
Anche gli insegnanti ripetono che non ci sono mai stati episodi eclatanti e che spesso gli studenti stranieri sono anche quelli che nel tempo ottengono i risultati migliori e maggiori soddisfazioni.
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