Risorse, saperi e relazioni di Fondazione Asm a sostegno di 143 enti

Nel bilancio sociale 2022 la fotografia dell’attività: un milione di euro che corrobora il Terzo settore
IL BILANCIO DI FONDAZIONE ASM
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La sintesi numerica dice di un milione di euro (per la precisione: 1.098.950) erogati in un anno dalla Fondazione Asm a sostegno di 143 enti. Il documento che la riporta - il bilancio sociale di missione 2022 - racconta questo e molto di più, così come le parole spese nell’incontro di presentazione tenutosi ieri pomeriggio al Mo.Ca, a cui hanno partecipato rappresentanti di alcune delle realtà beneficiarie ed anche la sindaca Laura Castelletti.

Ne emerge la fotografia dell’attività di un ente filantropico moderno, il cui compito, come ha sottolineato il presidente Felice Scalvini, «non è solo distribuire risorse materiali, ma anche mettere a disposizione della collettività il proprio patrimonio immateriale».

Il mandato di A2A

Nello specifico, «noi - ha spiegato Scalvini - siamo al servizio di un mandato che ci è dato da A2A: destinare al meglio i fondi affidati, un milione di euro l’anno, finalizzandoli sulle esigenze del territorio in ambito sociale, ambientale e culturale, possibilmente con una visione integrata».

Per farlo, oltre alle risorse materiali serve appunto il patrimonio immateriale, fatto di saperi e relazioni: «In oltre vent’anni - ha aggiunto il presidente - abbiamo accumulato conoscenze ed esperienze, perché quando finanziamo un’attività acquisiamo competenze in quell’ambito che poi riversiamo utilmente verso chi si rivolge a noi. Così molte realtà del Terzo settore ci considerano come interlocutori preziosi anche per un confronto, un consiglio, un orientamento».

Nell’attività filantropica trovano spazio, oltre al tradizionale sostegno economico a singoli progetti (il canale di aiuto tipico per le organizzazioni di volontariato), anche quello finalizzato a rinforzare, corroborare la struttura organizzativa-operativa dei beneficiari, specie se si tratta di imprese sociali: «In questo modo - ha notato Scalvini - le aiutiamo a diventare capaci in futuro di far fronte ai costi della loro attività». È il caso delle sei cooperative sociali (La Rete, Area, Alborea, Articolo Uno, Il Calabrone, Refolo) sostenute dal fondo Restart Italia, gestito dalla Fondazione Opes Lcef, cui Fondazione Asm partecipa attivamente (a fine 2022 stanziati 300mila euro) insieme alle Fondazioni De Agostini e Marcegaglia. Il sostegno si concretizza nel consolidamento patrimoniale: si sottoscrive una quota del capitale sociale che, se le cose andranno bene, dovrà essere restituito dopo cinque anni senza produrre alcun rendimento (nè dividendi nè ristorni).

I progetti

È toccato poi alla segretaria generale della Fondazione, Erika Ruggeri, accennare ad altri «punti forti» dell’attività. Come il Bando usato sicuro, con cui vengono riproposte nella nostra provincia esperienze già realizzate altrove da enti del Terzo settore: «Nel 2022 - ha rivelato - sono stati proposti 11 progetti, 5 dei quali sono stati selezionati ed avviati quest’anno».

È continuato il sostegno a Brescia Buona (l’associazione che riunisce nove cooperative che promuovono inserimento lavorativo ed inclusione di persone con fragilità nei settori della ristorazione e dell’accoglienza), a Cad - Comunità amiche della disabilità (insieme a Congrega, Fondazione Villa Paradiso e Università Cattolica) e al Mo.Ca. Proseguono i partenariati strategici con Fondazione Teatro Grande, Ctb, Aab, Casa della Memoria e Fondazione Brescia Musei. Un’attenzione specifica è stata rivolta ad associazioni nate su iniziativa di giovani under 30, come il Bazzini Consort.

E per il futuro si affacciano nuove esigenze da soddisfare? La risposta di Scalvini: «Penso a due ambiti, quello dell’invecchiamento della popolazione (da vedere come opportunità) e quello dell’attenzione all’infanzia, in particolare ai primi mille giorni dell’esistenza. Anche qui un ente filantropico potrebbe sostenere il Terzo settore, aiutandolo ad essere la leva operativa della trasformazione». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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