Rischio incendi, «la torre Cimabue è una trappola»

Uscite d'emergenza ostruite e impianti antincendio senza manichette alla Cimabue. Il nostro viaggio dopo il disastro alla Grenfell Tower
TORRI: INDAGINE SULLA SICUREZZA
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Dal più alto, il Crystal Palace, al più recente, lo Skyline18, passando per lo storico Torrione Ina. Otto torri sopra i 54 metri che sfidano il cielo di Brescia e fanno i conti, oltre che con la sua bellezza, anche con i rischi della verticalità estrema. 

Dopo il devastante incendio della Grenfell Tower di Londra, queste torri sono, assieme ad altri 51 edifici classificati in base alle norme antincendio, i giganti della città attorno ai quali ci si interroga per evitare disastri simili. 

Per i Vigili del Fuoco di Brescia la parola d'ordine è prevenzione: «Ci sono norme stringenti in Italia su tecniche di costruzione, compartimentazione, uso di materiali e Piani d'emergenza, che tutti devono conoscere e rispettare». 

Ma questo non sempre avviene: in una delle torri di San Polo, ad esempio, il nostro viaggio ha rivelato uscite d'emergenza ostruite da materiale abbandonato dai residenti e impianti antincendio senza manichette. Chi vive alla Cimabue dice: «Se succedesse qui da noi come a Londra? Saremmo in trappola». 

LA NOSTRA VITA NELLE TORRI

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