Rischiò di far esplodere il palazzo: bresciano a processo

Matteo Bortolan, 39 anni, deve rispondere di fabbricazione di esplosivi. Sarà aula il 22 settembre
La Polizia scientifica nell’appartamento dopo lo scoppio
La Polizia scientifica nell’appartamento dopo lo scoppio
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Ha chiesto ed ottenuto di essere processato in abbreviato. Sarà davanti al giudice della udienza preliminare Federica Brugnara il prossimo 22 settembre. Deve rispondere di «aver fabbricato un congegno micidiale di natura incendiaria composto da inneschi e polvere pirica modificata per incrementarne il potenziale esplosivo», ma anche di «aver cagionato due esplosioni seguite da violento incendio, idonee a determinare il crollo» della palazzina di via Ziziola nella quale viveva e che la sera dello scorso 14 giugno tremò dando a tutti la vivida sensazione di crollare.

Il sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi non gli contesta l’aggravante della finalità terroristica inizialmente ipotizzata. Mancano gli elementi di prova in grado di sostenere quest’accusa a processo. Agli inquirenti restano i sospetti. Ad alimentarli peraltro è lo stesso Matteo Bortolan. Dopo aver rischiato di sbriciolare il palazzo, maneggiando polvere pirica ed inneschi nel suo appartamento, il 39enne dopo la dimissione dall’ospedale, dove era stato ricoverato in seguito alle ferite che si era procurato con l’esplosione, il 29 luglio infila i panni del fuggiasco e ripiega in Spagna. La sua latitanza dura diverse settimane.

In questo periodo però non riesce a scrollarsi di dosso la marcatura degli investigatori italiani. Di fatto non riesce a togliersi dal raggio d’azione dei radar della Digos e della Squadra Mobile. Nonostante sia riuscito ad espatriare e a trovare rifiugio in un appartamento affittato sulla Costa del Sol, viene intercettato poco dopo Ferragosto dello scorso anno, su imboccata dei colleghi bresciani, dagli agenti della Policia Nacional spagnola, in un centro commerciale di Fuengirola. Il suo non è un arresto agevole, tutt’altro. Braccato da diversi agenti oppone resistenza, riesce a mandarne uno all’ospedale e si placa solo in seguito all’esplosione di alcuni colpi in aria.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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