Riqualificazione di viale Piave, si comincia dagli alberi

Entro la fine del 2021 inizieranno i lavori. Dopo la piantumazione, si sistemeranno le buche e verranno posizionate sei panchine
Uno scorcio di viale Piave, a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio di viale Piave, a Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La riqualificazione di viale Piave comincia dagli alberi. Dalla sostituzione dei prunus (lasciando solo quelli più belli e sani) con una tipologia di pianta più adatta a crescere in spazi ridotti tra asfalto e cemento, come lagestroemia. E si partirà dalla zona centrale della strada, con un intervento previsto dall’assessorato al Verde per la fine di quest’inverno.

L’assessore Cominelli ha infatti incontrato nei giorni scorsi il Consiglio di quartiere, dando avviso della volontà di ripiantumare almeno duecento alberi. Quelli attualmente esistenti saranno rimossi, quindi si procederà con la sistemazione delle buche in cui saranno messi a dimora i nuovi alberi. Una notizia che è stata appresa con entusiasmo anche da parte della dirigente scolastica delle scuole del territorio, Giulia Coppini, che vede nei suoi alunni i futuri «tutor» di quegli alberi. «Il progetto di rinnovo delle alberature è in fase di predisposizione - spiega Cominelli - e verrà poi nuovamente sottoposto al Cdq».

Il Consiglio di quartiere ha avuto rassicurazioni anche sul posizionamento di sei panchine, alcune nell’area tra le scuole Carducci e Ungaretti, perché più frequentate dai nonni, per «un atto di attenzione a favore delle persone più fragili, anziani e bambini», come chiesto dal Cdq guidato da Fausto Cavalli. Il quale ha anche riferito che si sta procedendo con i ragazzi di True Quality per decidere quali disegni realizzare davanti alla scuola Carducci per abbellire il contesto urbano, anche con un murale vicino al numero 40. E si procederà anche alla piastra da basket. Interventi che dovrebbero esser pronti per la prossima estate, coinvolgendo anche gli alunni delle medie. «Noi però vorremmo vedere i bozzetti e aver voce in capitolo sulle decisioni finali» conclude Cavalli.

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