Rinasce la Breda Rossini tra agricoltura e solidarietà
Il seme è germogliato. Ed ha dato frutti preziosi, ed altri ne darà negli anni, garantendo il futuro ad un luogo di memoria. Del resto, un seme nella terra, per parafrasare il nome del progetto, è promessa di futuro. I primi, importanti, frutti del lavoro di riqualificazione agricola e di solidarietà sociale della Cascina Breda Rossini, in via Romiglia 6 a Brescia (dieci minuti a piedi dalla fermata metro Poliambulanza) si sono visti ieri, giornata di inaugurazione e di restituzione alla città di una realtà che sarà «luogo di cura della terra nel rispetto dei cicli e delle stagioni, cura delle persone e della loro sempre preziosa unicità, cura del lavoro per la dignità umana» come ha sottolineato Irene Marchina, presidente di Fondazione Casa di Dio, la onlus che si è messa in gioco, insieme alle istituzioni, per tradurre il suo importante patrimonio in una rete solidale di spazi condivisi.
La cascina e il lascito
Il fondo «Breda Rossini» in via Romiglia è composto da una cascina e da circa nove ettari di terreno agricolo. Fa parte del patrimonio della Fondazione Casa di Dio (solo quello rurale ammonta a quasi mille ettari ed è diffuso su oltre tredici comuni della nostra provincia) acquisito dall’Ipab Rossini e fu donata, con le relative pertinenze, nel 1836 al Pio Luogo Pericolanti da don Faustino Rossini, fondatore e direttore dell’Istituto femminile, per essere messa a reddito per la necessità dell’Istituto, scopo assolto nel 2012.
Il progetto e i lavori
Il complesso rurale, databile tra il XV e il XVIII secolo, si configura come una corte chiusa costituita da quattro corpi di fabbrica. Al suo interno, si conservano affreschi tardo quattrocenteschi di pregio e camini in marmo e pietra e, per questo, l’edificio è sottoposto a vincolo in quanto di interesse e storico-artistico. Si è reso dunque necessario procedere nel rispetto della struttura esistente. Dal 2015 è stato elaborato l’intervento tecnico preliminare dallo Studio Dabbeni Architetti di Brescia, sulla base del quale è stato indetto un bando, aggiudicato allo Studio Rizzinelli & Vezzoli Architetti associati di Brescia. Il progetto e l’esecuzione delle opere sono stati coordinati dall’arch. Pietro Balzani con il supporto dell’arch. Anna Maria Basso Bert della Soprintendenza di Brescia. I lavori sono stati aggiudicati e realizzati dall’impresa edile Spam di Artogne a partire dal luglio 2020.
Obiettivi agricoli
Le destinazioni d’uso della Cascina sono di carattere agricolo, servizi per la disabilità e residenziale. La parte agricola è connessa all’agriturismo «Tenuta urbana» che sarà gestito dall’azienda agricola «Fattoria Paradello» di Rodengo Saiano con un contratto ventennale sottoscritto con la Fondazione Casa di Dio. L’azienda condurrà il Fondo e riqualificherà i terreni, gestirà un punto vendita di prodotti a chilometro zero. Per l’assegnazione, la Fondazione si è avvalsa della consulenza dei professori Gianni Scudo e Roberto Spigarolo che hanno operato in sinergia con Bioregione del Politecnico di Milano. Gli ampi spazi della corte chiusa sono destinati allo svolgimento di attività di tipo sociale aperte al territorio.
Per la disabilità
Nella Cascina sarà operativo a breve il Centro socio-educativo di Fobap-Anffas che si trasferirà dalla storica sede di via Divisione Acqui. Avrà a disposizione gli spazi di via Romiglia per trent’anni: ogni giorno il Centro accoglie una trentina di persone con disabilità intellettiva già in possesso di molte abilità. Gli educatori ne incentivano autonomia e competenze comunicative.
Residenziale
Alla «Breda Rossini» sono stati realizzati sei alloggi da affittare a canone calmierato, di cui uno già assegnato alla cooperativa «La Mongolfiera» per attivare un gruppo-appartamento per l’autonomia abitativa di disabili giovani-adulti con livelli di capacità sufficienti per sperimentarsi, con supporto adeguato, in una situazione di vita indipendente. Il pensiero va al «dopo di noi», quando queste persone non avranno più i genitori, ma anche all’ora e al diritto di progettare la propria vita e il proprio futuro.
I costi
L’investimento per la riqualificazione agricola e per la solidarietà sociale della «Breda Rossini» è stato di 2,6 milioni di euro. Un milione è stato il contributo di Fondazione Cariplo, a valere sul bando emblematico maggiore 2020. I rimanenti 1,6 milioni sono a carico della Fondazione Casa di Dio che ha sottoscritto un mutuo decennale di un milione di euro e il rimanente lo ha già finanziato con risorse proprie.
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