Rinasce Forza Italia: i bresciani si schierano

L'ex Ministro Gelmini guida la compagine dei fedeli al presidente Berlusconi. Parolini e Saglia con gli innovatori.
Teletutto: Berlusconi archivia il Pdl
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Dopo quattro anni e mezzo Forza Italia è rinata. Ieri a Roma Silvio Berlusconi, davanti a oltre 600 delegati da tutta Italia, ha celebrato il funerale del Pdl ed il ritorno al passato. Presenti anche i bresciani, guidati dall’ex ministro  Mariastella Gelmini.
«L’amore per l’Italia - ha detto la Gelmini - non ci porterà mai a votare contro un provvedimento che sia a favore del nostro Paese e nell’interesse delle famiglie e delle imprese». Inoltre la possibilità di far cadere il Governo non esiste, ha ammesso lo stesso Berlusconi. Perché il Governo Letta ha i numeri per continuare a governare. A partire dalla cosiddetta «ala governativa», guidata dal ministro Angelino Alfano, ieri assente al Consiglio nazionale.
 
«Alfano - ha puntualizzato la Gelmini - ha commesso un errore. È vittima, forse, di una illusione prospettica che lo porta a pensare di avere fatto l’interesse del Paese. In realtà ha diviso il centrodestra e ha fatto un favore alla sinistra».
 
«Noi siamo dispiaciuti - ha rimarcato Alberto Cavalli - che persone che erano nel Pdl hanno deciso di non continuare sulla strada di Forza Italia, ma prendere la strada che li lega al Governo Letta». «Ognuno è libero di fare le proprie scelte - ha evidenziato il consigliere provinciale Emanuel Piona -, ma non condivido la tempistica. Noi siamo qua, vicini al presidente».
 
L’altro punto di vista della scissione è quello di Mauro Parolini. Il capogruppo del Pdl in Regione già nei giorni scorsi aveva chiarito la sua posizione sottoscrivendo il documento degli innovatori. «Nonostante i nostri sforzi - chiarisce - qualcuno aveva interessa a rompere. Prendiamo atto della situazione e della rottura. Si comincia dalla nascita dei gruppi parlamentari autonomi e da una strutturazione sul territorio». E in Consiglio regionale si va verso la nascita di due gruppi separati. Una decina di consiglieri hanno deciso di aderire al progetto del nuovo centrodestra. 
 
Nel frattempo in provincia sono pochi coloro che hanno aderito al progetto alfaniano, l’assessore provincia Maria Teresa Vivaldini che dichiara di sentirsi liberata perché non si riconosceva più nel progetto berlusconiano e Stefano Saglia che nei giorni scorsi ha firmato il documento degli innovatori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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